Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.55)

(a cura di Pierfrancesco Nardini)

Come sappiamo che esistono puri spiriti creati? Che esistono puri spiriti creati lo sappiamo dalla Fede

Se la mente umana, grazie alla ragione, è comunque in grado di comprendere l’esistenza di Dio e dell’anima, nulla può, da sola, per i puri spiriti.

Proprio perché totalmente immateriali, senza corpo, nemmeno esile come alcuni hanno pensato nei tempi passati, è impossibile che gli stessi possano essere visti o sentiti dagli uomini.

Essi infatti, come insegna anche San Tommaso d’Aquino, «non hanno bisogno di un luogo materiale per esistere, ma vi possono essere presenti per via di azione» (DIZ.).

Gli angeli, d’altronde, secondo quella che è la tesi più probabile ed anche più evidente, non sono come gli uomini, non sono tutti in una stessa specie. L’assenza della materia, di un corpo, rende con ogni probabilità ognuno di essi una singola specie.

Vista questa enorme differenza, non solo materiale, tra gli angeli e gli uomini, è normale che i secondi, meno perfetti, non riescano solo con i sensi e la ragione a conoscere l’esistenza dei primi.

L’unico modo che l’uomo ha per conoscere l’esistenza dei puri spiriti è quello della fede, di credere perché rivelato. La Sacra Scrittura è infatti piena di passi che parlano di angeli, così da rendere verità rivelata la loro esistenza. Come si è già scritto nel precedente commento, sono moltissimi i passi della Sacra Scrittura dove si racconta di angeli che sono venuti in contatto con gli uomini. Si potrebbero citare versetti sin dall’Antico Testamento per arrivare al Nuovo. Su tutti si ricordano l’Arcangelo Gabriele nell’Annunciazione.

«Da tutti questi testi si rileva non solo che gli Angeli esistono, ma sono vere sostanze e non solo buone ispirazioni» spiega il Casali.

È quindi la Rivelazione che fa conoscere l’esistenza degli angeli, dei puri spiriti.

La Chiesa ha da sempre insegnato questa verità. Il Concilio Lateranense IV, il Fiorentino ed il Vaticano I, ad esempio, distinguono chiaramente tra creature spirituali e corporee. Seppur il Lateranense IV non definisce come dogma questa verità «appunto perché oppone le creature spirituali a quelle corporali, suppone che essi non abbiano un corpo come noi, cioè composto di carne e sangue» (Compendio di Teologia Dogmatica, L. Ott).

È dunque sentenza comune e certa che gli angeli non abbiano corpo materiale e siano puri spiriti, «ossia sostanze intrinsecamente ed estrinsecamente indipendenti nel loro essere e nel loro agire da ogni materia anche sottilissima» (L. Ott, op. cit.).

La ragione può comunque far arrivare l’uomo ad alcune comprensioni che di certo aiutano. Sempre Ott scrive che, se è vero che la mente umana non può arrivare da sola ad avere elementi che le parlino dell’esistenza dei puri spiriti, «tuttavia la serie graduale delle perfezioni delle creature può dar motivo a inferire con grande probabilità l’esistenza di esseri creati puramente spirituali» (L. Ott, op. cit.).

Con questo si vuol dire che la mente umana riesce ad arrivare a comprendere la possibilità che tra Dio, spirito purissimo ed eterno, e l’uomo, essere corporeo con anima e finito, possano esserci altre creature prive di corpo non eterni come Dio.

Si può arrivare anche a comprendere la convenienza dell’esistenza di esseri fatti solo di puro spirito. Mai avrebbe potuto invece l’uomo conoscerne l’esistenza senza la divina Rivelazione.

Continuiamo quotidianamente a ringraziare Nostro Signore per la Bontà verso di noi dimostrata in ogni elemento della Rivelazione, come in questo caso la possibilità di conoscere l’esistenza di esseri fatti di puro spirito, di cui avremmo ignorato la presenza. Ed in particolare dell’angelo custode, messo a fianco di ognuno di noi per aiutarci nelle difficoltà della vita e dell’anima.

AVVISO: Il Commento al catechismo di San Pio X riprenderà alla fine del mese di agosto

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