Le tre feste della natività della Vergine, del santissimo Nome di Maria e della sua Presentazione al Tempio, sono l’eco, nel ciclo mariano, delle tre prime feste del ciclo cristologico: Natale, Santissimo Nome di Gesù e Presentazione di Gesù al Tempio. La Festa della presentazione della Vergine era celebrata nel secolo VI in Oriente e fu introdotta in Occidente nel secolo XIV, alla corte papale di Avignone. Dice l’Orazione della Messa: “O Dio, che hai voluto che la beata Maria sempre Vergine, dimora dello Spirito Santo, fosse in questo giorno presentata al Tempio, fa’ che per sua intercessione meritiamo di essere presentati nel tempio ove risiede la tua gloria.” La Presentazione di Maria, ultima festa mariana dell’anno liturgico, inferiore alle altre per solennità e iscritta molto tardi nel calendario, è tuttavia fra le più care al clero e alle persone consacrate a Dio. (da L’anno liturgico di dom Prosper Gueranger)
Introito
(Sedulius)
Salve, o Madre Santa, Tu hai partorito il Re gloriosamente; egli governa il cielo e la terra per i secoli in eterno.
(Salmo 44,2)
Vibra nel mio cuore un ispirato pensiero, mentre al Sovrano canto il mio poema.
Epistola
(Ecclesiastico 24,14-16)
Da principio e prima dei secoli io fui creata, e per tutta l’eternità io non cesserò di essere; nel tabernacolo santo, dinanzi a Lui ho esercitato il mio ministero, poi ebbi fissa dimora in Sion. Nella città santa parimenti posai ed in Gerusalemme è il mio potere. Gettai le mie radici in un popolo illustre, nella porzione del mio Dio, nel suo retaggio, presi dimora tra i santi.
Graduale
Tu sei benedetta e venerabile, o Vergine Maria, che senza offesa del pudore sei diventata la Madre del Salvatore. O Vergine Madre di Dio, nel tuo seno, fattosi uomo, si rinchiuse Colui che l’universo non può contenere. Alleluia, alleluia.
(Salmo 17,8)
L’albero di Iesse è fiorito; la Vergine ha generato l’Uomo-Dio; Dio ha ristabilito la pace: ha unito in lui la Terra e il cielo. Alleluia.
Vangelo
(Luca 11,27-28)
In quel tempo, mentre Gesù parlava alla folla, avvenne che una donna, tra la folla, alzò la voce e disse: “Beato il seno che ti ha portato e il petto che ti ha nutrito.” Ma egli disse: “Beati, piuttosto, coloro che ascoltano la parola di Dio, e la custodiscono.”
Meditazione
- Nell’Introito è scritto: “…al sovrano canto il mio poema“.
- Il poema è la poesia; e la poesia richiama l’armonia.
- Le parole poetiche sono ben collegate fra loro e soprattutto sono ben legate alla realtà, se è vero -come è vero- che la poesia è intuitiva comprensione del mistero del reale.
- La poesia, quella vera, è un perfetto combaciamento tra la parola e ciò che si vede.
- Dunque, fare di se stesso il poema di Dio vuol dire conformare bene se stesso al volere di Dio e adempiere a quel progetto che Dio stesso ha pensato per ognuno di noi.
- Ciò è avvenuto nella maniera più perfetta nell’Immacolata.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, aiutami affinché anch’io possa uniformarmi al volere di Dio e veramente glorificarlo.
- I miei difetti, le mie negligenze, il mio egoismo fanno resistenza, ma se Tu mi condurrai lungo il sentiero, tutto sarà più facile.
- Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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