La saggezza popolare

Rubrica a cura di Corrado Gnerre

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Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della Grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la Storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità Cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli. 

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Una mano da sola non può applaudire.

Certo, una mano sola può fare tante cose, afferrare, dipingere, scrivere… ma non può applaudire.

L’applauso è segno di gradimento, ma anche segno di gioia per ciò che si è vissuto. Svetonio, infatti, nella Vita dei Cesari dice così: “Se il divertimento vi è piaciuto, offritegli il vostro applauso e tutti insieme manifestate la vostra gioia.”

Ma il gradimento e la gioia sono sempre frutto di un aiutarsi a vicenda.

Cosa sarebbe l’uomo solo su un’isola deserta?

Potrebbe applaudire a qualcuno?

Potrebbe parlare con qualcuno?

Potrebbe invocare l’aiuto di qualcuno?

L’uomo è per natura votato alla vita di comunità, come ben dice Aristotele.

L’uomo per natura può incontrare la gioia solo nel completarsi nell’altro.

Una mano sola può dare uno schiaffo, può offendere, ma non può applaudire.

Una mano sola può indirizzare blasfemamente un pugno verso il Cielo.

Solo due mani, invece, possono unirsi per pregare.

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Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri