LETTURE MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – Decima Domenica dopo Pentecoste

Introito

(Salmo 54,17;54,18;54,20;54,23)

Quando invocai il Signore, esaudì la mia preghiera, salvandomi da quelli che stavano contro di me; e li umiliò. Egli che è prima di tutti i secoli e sarà in eterno. Abbandona al Signore ogni tua cura ed Egli ti nutrirà.

(Salmo 54,2)

O Signore, esaudisci la  mia preghiera e non disprezzare la mia supplica. Ascoltami ed esaudiscimi.


Epistola

(1 Corinti 12,2-11)

Fratelli, sapete che quando eravate Gentili vi lasciavate trascinare dietro agl’idoli muti. Per questo vi faccio sapere che nessuno, il quale parli per lo Spirito di Dio, dice anatema a Gesù e che nessuno può dire “Signore Gesù” se non per lo Spirito Santo. Ora c’è varietà nei doni, ma uno solo è lo Spirito e vi sono diversi ministeri, ma il Signore è lo stesso; e vi è diversità nelle operazioni, ma è lo stesso Dio che opera tutto in tutti. A ciascuno poi è data la manifestazione dello Spirito ad utilità (comune). Infatti ad uno è dato per mezzo dello Spirito il linguaggio della sapienza; ad un altro il linguaggio della scienza, secondo il medesimo Spirito; ad un altro la fede, per il medesimo Spirito; ad un altro il dono delle guarigioni, per l’unico e medesimo Spirito; a chi la potenza di operare miracoli, a chi la profezia, a chi il discernimento degli spiriti, a chi ogni genere di lingue, a chi il dono d’interpretarle. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, che distribuisce a ciascuno come vuole.


Vangelo

(Luca 18,9-14)

In quel tempo, Gesù disse pure questa parabola, per certuni i quali confidavano in se stessi come giusti e disprezzavano gli altri: Due uomini salirono al Tempio a pregare; uno era Fariseo, l’altro pubblicano. Il Fariseo, stando in piedi, così pregava: ‘O Dio, ti ringrazio di non essere come gli altri: rapaci, ingiusti, adulteri, come anche questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana, pago le decime di quanto possiedo’. Il pubblicano invece, stando da lungi, non ardiva nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto, dicendo: ‘O Dio, abbi pietà di me peccatore’. Vi assicuro che questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro; perché chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.


Meditazione

  1. L’Introito, riprendendo il Salmo 54, dice che bisogna farsi “curare” solo da Dio: Abbandona al Signore ogni tua cura ed Egli ti nutrirà.
  2. D’altronde tutto ciò che noi abbiamo, non ci appartiene. E’ solo di Dio: Dio dona e Dio può togliere quando vuole.
  3. Ed ecco perché è da stolti pensare che se il Signore ci abbia donato talenti particolari, ne potremmo fare ciò che vogliamo.
  4. Questi doni non ci appartengono.
  5. O, addirittura, potremmo ritenerci meritevoli di questi doni per -come avviene per il pubblicano nel Tempio- disprezzare gli altri.

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, fa sempre che viva secondo gratitudine.
  2. Tutto ciò che ho non mi appartiene: è solo grazia del tuo Divin Figlio.
  3. Tutto ciò che di eventualmente buono compia, è perché Tu e il tuo Divin Figlio me ne date la forza.
  4. Fa, o Madre, che non mi vengano mai meno queste certezze.
  5. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "LETTURE MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – Decima Domenica dopo Pentecoste"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*