LITURGIA DEL GIORNO: San Silvestro, Abate e Confessore

Come tanti altri fondatori di ordini monastici “riformati”, come i Cluniacensi, i Cistercensi, i Certosini, i Camaldolesi…, San Silvestro avvertì la necessità di adeguare la sempre virente Regola di San Benedetto alle esigenze dei tempi “nuovi”, che nel suo caso erano gli inizi del XIII secolo, quando già si affermavano ordini religiosi diversi e vivacissimi: Carmelitani, Domenicani e soprattutto Francescani. Silvestro Guzzolini era marchigiano, nato ad Osimo nel 1177. Suo padre era giurista e per il figlio buono e promettente sognò una carriera legale ancor più brillante della sua. Perciò lo mandò a studiare a Pavia e a Bologna. Silvestro vi conobbe i giovani studenti si Teologia, spesso già infiammati dalla predicazione di San Francesco o di San Domenico, e invece di studiare il giure, si dedicò con entusiasmo e abilità allo studio della Teologia. Il padre, contrariato da questo mutamento, lo richiamò a casa, e lo tenne a lavorare presso di sé, quasi prigioniero. Ma in capo a dieci anni, Silvestro era stato ordinato sacerdote e accolto tra i canonici cittadini. I suoi studi di gioventù, anche se quasi clandestini, gli valsero buona reputazione come teologo e predicatore. Ma Silvestro non seguì neanche la carriera ecclesiastica, che avrebbe potuto ripagare la delusione del padre giurista, preferì la vita di eremita inselvatichito e di penitente macerato nelle macchie della Rossa, non lontano da Valdicastro. Un compagno fu suo discepolo nella vita solitaria di contemplazione e di lavoro manuale. E poiché altre persone lo seguirono in quel luogo impervio e in quella vita durissima, Silvestro Guzzolini fuggì di nuovo, rifugiandosi a Monte Fano, in quel di Fabriano. Qui restò per un po’ di tempo in solitudine, e un lupo ammalato fu la sua unica compagnia. Poi il gruppetto dei discepoli lo raggiunse  anche sul Monte Fano. Per essi Silvestro costruì un piccolo monastero, dedicato alla Madonna, e scelse per norma di vita la primitiva Regola di San Benedetto. Come San Benedetto a Subiaco, San Silvestro Guzzolini fondò, intorno a Monte Fano, dodici nuovi monasteri, che raccolsero più di quattrocento monaci. Così, mentre si diffondevano nelle Marche i conventini dei frati francescani, poveri e medicanti, i rustici monasteri dei “Silvestrini”, approvati dal Papa Innocenzo IV, accolsero nuove generazioni di monaci benedettini viventi in solitudine, dediti alla povertà e al lavoro. Era un ulteriore segno della vitalità della Regola di San Benedetto, riconosciuta da San Silvestro Guzzolini sette secoli fa, e che i Monaci Silvestrini, fedeli agli insegnamenti del Fondatore, ancora affermano nel mondo.

Introito

(Salmo 36,30-31)

La bocca del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo Dio.

(Salmo 36,1)

Non invidiare i malvagi e non essere geloso degli operatori di iniquità.


Epistola

(Ecclesiastico 45,1-6)

Egli fu amato da Dio e dagli uomini: la sua memoria è in benedizione. Dio lo rese simile ai santi nella gloria, lo fece potente e terribile per i suoi nemici, e per le sue parole fece cessare i prodigiosi castighi. Lo rese glorioso al cospetto del re, gli diede i precetti per il suo popolo, e gli fece vedere la sua gloria. Lo santificò per la sua fedeltà e dolcezza, e lo elesse fra tutti i mortali. Gli fece udire la sua voce, e lo fece entrare nella nube; gli consegnò, a faccia a faccia, i suoi comandamenti ed una legge di vita e di saggezza.


Graduale

(Salmo 20,4-5)

O Signore, lo hai preceduto con larghe benedizioni, hai posto sul suo capo una corona d’oro puro. Ti ha chiesto vita e l’hai data a lui, lunghezza di giorni per sempre nei secoli. Alleluia, alleluia.

(Salmo 91,13)

Il giusto fiorirà come palma, crescerà come un cedro sul Libano. Alleluia.


Vangelo

(Matteo 19,27-29)

Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.».


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "LITURGIA DEL GIORNO: San Silvestro, Abate e Confessore"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*