dal “Catechismo dei diritti divini nell’Ordine sociale”, di A.Philippe

---

Sembrano dirci: quando dominate, siete straordinariamente intransigenti e noi dobbiamo aspettarci di tutto da parte vostra. Quando non dominate, pretendete la libertà che negate agli altri. Per esprimere un giudizio equo su tale questione, occorre affrontare la realtà, ovvero: l’uomo è sulla terra per salvare la propria anima e si trova di fronte alla terribile alternativa di essere beato o dannato in eterno. Non esiste via di mezzo. Ora, noi conosciamo le esigenze divine. Per essere salvato, l’uomo deve morire trovandosi in stato di Grazia. la maggiore crudeltà che possa essergli fatta, è facilitargli la strada della perdizione. Il modo di testimoniargli la più grande e vera carità, è contribuire  a procurargli l’Eterna Beatitudine. Ora, le moderne Costituzioni dei Popoli, permettendo e legittimando tutte le perversioni della mente e del cuore, conducono con facilità le anime alla dannazione. Detto questo, ecco in poche parole la mia replica alla difficoltà proposta:

1)Incontestabilmente, se noi comandassimo, faremmo l’impossibile per impedire che anche una sola anima si danni.

2)Ci rammenteremmo che esiste una differenza tra Ordine Sociale e Ordine Individuale. Nell’Ordine strettamente individuale, noi non violenteremmo assolutamente le coscienze. Se, malgrado noi e malgrado tutto, qualcuno vuole perdersi, sono affari suoi. Dunque, se qualcuno si ostinasse a rifiutare obbedienza a Cristo e alla Chiesa, lo lasceremmo alla sua coscienza, purché non dia scandalo. Ovviamente, non potremmo tollerare che un individuo non credente nuoccia al bene generale di una Società o di un Paese e neppure al bene generale di una Società o di un Paese e neppure al bene di una singola anima.

3)Impediremmo dunque a qualsiasi errore e a qualsiasi male la possibilità di diffondersi. E’ in questo senso che elimineremmo  dai Codici e dalle Costituzioni dei Paesi le grandi libertà moderne.

---

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri