BORRACCIA – 4 luglio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

A volte il Signore ti fa sentire il peso della croce. E questo peso ti sembra insopportabile, eppure lo porti perché il Signore, pieno di amore e di misericordia, ti tende la mano e ti dà la forza necessaria.
(San Pio da Pietrelcina)

I SORSI

1

Cari pellegrini, i medioevali amavano vedere la natura come un grande libro. Il loro essere legati ad una visione simbolica della realtà faceva sì che ogni cosa che osservassero nella natura (una pietra, un fiore, un animale) lo vedessero sempre come “segno” di qualcosa che Dio desiderasse dire all’uomo.

2

D’altronde in questo vi era una sapienza tipicamente cristiana che partiva dalla constatazione (verissima) che Dio è Logos, per cui tutto ciò che ha creato deve avere un significato, deve rispondere ad un fine, deve esprimere una logica.

3

Nel mondo animale, per esempio, ci sono esseri che procurano istintivamente ribrezzo e fanno anche paura, mentre ce ne sono altri che procurano tenerezza e vien voglia di accarezzarli. Ovviamente non c’è né demerito per i primi né merito per gli altri; è perché simbolicamente i primi esprimono un significato negativo, i secondi un significato positivo.

4

La formica non è certo bella di per sé. E’ un insetto che procura fastidio, eppure c’è qualcosa che nel suo essere fa meraviglia: è capace di trasportare cose molto più pesanti di lei. E lo fa generosamente per portarle nel formicaio; e anche con previdenza, perché lo fa per sostenersi nella lunga stagione invernale.

5

La formica che trasporta un peso molto più grande di lei è un assurdo, ma è un assurdo che si realizza perché così ha disposto Dio. Un grande esempio per noi, che alle volte dobbiamo portare “pesi” che ci sembrano (e di fatto lo sono) impossibili, ma che diventano invece “possibili” perché Qualcuno lo ha disposto.

6

Nell’ acqua di questa borraccia le parole di san Pio da Pietrelcina (patrono de Il Cammino dei Tre Sentieri) sono tratte dal suo Epistolario e affermano che il peso della Croce, pur essendo insopportabile, diventa sostenibile perché Dio “tende la mano”.

7

Soffermiamoci brevemente su questo gesto di Dio: “tendere la mano”. Ovviamente Dio è puro spirito e non ha in natura le mani, ma la mano simbolicamente rappresenta il “fare”, il “costruire”, il “gestire”. Dunque, il “tendere la mano” di Dio vuol dire che Egli ha sotto controllo tutto. Ha “sotto controllo” la Croce che dobbiamo portare. Ha “sotto controllo” il nostro sforzo e ha “sotto controllo” il suo aiuto continuo affinché non cadiamo sotto quel peso.

8

Cari pellegrini, rinunciare a questa certezza è il vero assurdo.

9

L’assurdo non è la formica che può portare un peso molto superiore a se stessa (perché Dio ha fatto sì che questo avvenisse), l’assurdo non è l’uomo che può portare una croce pesantissima (perché Dio gli tende la mano), l’assurdo è dover vivere le difficoltà della vita rinunciando ad invocare aiuto, pensando di essere impietosamente soli.

10

L’assurdo è costringersi alla e nella disperazione.

Al Signore Gesù

Signore, fa che possa legarmi alla mano che Tu mi tendi.

Che possa stringerla e mai abbandonarla.

Che essa sia per me la vera bussola e l’unica, indispensabile, forza.

Alla Regina dello Splendore

Madre, io voglio essere accanto a Te sempre.

Più la salita si fa dura, più la croce si fa pesante, e più fisserò il tuo volto per trovare la pace necessaria.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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