Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo.
Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica.
Il penoso fardello di non aver nulla da fare
Nicolas Boileau – L’art poétique
Il vero peso e la vera maledizione per l’uomo è quando al tempo non si può dare ragione.
Quando non si ha nulla da fare, ci si illude di poter trovare riposo, ma non è così.
Un conto è tirare il fiato. Un conto è trovare l’opportuna sosta nel lavoro e nella fatica. Altro è il non scorgere alcun motivo per tendere i propri muscoli o per impegnare la propria intelligenza.
Non aver nulla da fare vuol dire non aver nulla da dire, da proporre, da offrire.
Non aver nulla da fare, è sentirsi inutili.
Non aver nulla da fare, però, è anche quando ci si illude di saper far tutto e di poter far tutto, cioè quando si pensa che tutto sia nelle proprie mani, nella propria volontà di potenza.
Questo è l’altra faccia della medaglia.
O non si fa nulla o si pretende di far tutto; alla fine si è sempre inutili.
Perché nell’uno e nell’altro caso, non si capisce il mistero della fatica, cioè non si capisce che tutti gli umani sforzi sono sempre …un dono.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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