SOSTA – Come non puoi fidarti di un Dio che si è fatto inchiodare sulla Croce per te? Quale altra religione ha questa bellezza?

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Una delle prove di credibilità del Cristianesimo, ovvero il fatto che esso sia l’unica vera religione, sta nel fatto che ci presenta un Dio che non solo non ha creato la morte e la sofferenza, ma Lui stesso è venuto a farne vera esperienza. La Passione e la Morte di Gesù, infatti, non sono state delle illusioni, ma fatti. Il Verbo (la Seconda Persona della Santissima Trinità) non si è limitato ad apparire come uomo, bensì si è fatto veramente uomo e ha sofferto sulla Croce così come avremmo sofferto noi se fossimo stati noi ad essere crocifissi. Anzi, ha sofferto molto di più perché quegli spasimi della sua vera natura umana sono stati vissuti da un soggetto veramente divino.

Una constatazione come questa ci aiuta a capire quanto immenso sia l’amore che Dio nutre per noi. Ecco perché si dice giustamente che il Cristianesimo è la religione dell’amore per eccellenza. Non perché Gesù abbia avuto sempre parole dolci, bensì perché nessuna religione arriva ad affermare che Dio si è fatto veramente uomo e che Egli sia arrivato a soffrire veramente ed umanamente per noi.

Quando dunque meditiamo sulla Passione -e meditiamo bene- capiamo quanto dobbiamo fidarci di Dio. E quanto sciocche siano quelle tentazioni di diffidenza nei suoi confronti; tentazioni di ribellione verso tutte quelle prove che Dio permette nella nostra vita.

Concludiamo con queste parole di Saint-Jure tratte dal suo Fiducia nella Divina Provvidenza. Segreto di pace e di felicità: Quale ingratitudine, dopo queste prove di amore, diffidare ancora di Lui, dubitare se sia per farci del bene o per nuocerci che Egli ci visita! Ma Egli mi colpisce crudelmente, appesantisce la sua mano su di me! E che cosa puoi temere da una mano che è stata perforata, che s’è lasciata attaccare alla croce per te? Mi fa camminare su una strada spinosa! Se non ve n’é altra per andare al cielo, infelice che tu sei, preferiresti perire per sempre che soffrire per un certo tempo?


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1 Comment on "SOSTA – Come non puoi fidarti di un Dio che si è fatto inchiodare sulla Croce per te? Quale altra religione ha questa bellezza?"

  1. Paola Liberotti | 2 Aprile 2024 at 11:10 | Rispondi

    “IL PIANTO DEL CRISTO”: UNA CHIAMATA UNIVERSALE ALLA SANTITA’

    Per la prima volta, i sette testi del Vescovo americano Fulton John Sheen sulle “Ultime Sette Parole” di Nostro Signore Gesù Cristo sono stati raccolti in un unico volume, dal titolo suggestivo e perfettamente indicato per la Settimana Santa: “Il Pianto del Cristo” (Editrice Mimep Docete, pagg. 464, euro 18).

    L’Autore, universalmente noto come grande tele-predicatore, nato a El Paso (Illinois) l’8 maggio 1895 e ordinato sacerdote nel 1919, fu consacrato vescovo a Roma l’11 luglio 1951. Un anno dopo cominciò la sua famosa serie televisiva “Life is worth living”, che raggiunse un’audience di venti milioni di telespettatori ogni settimana e continuò con successo fino al 1957. San Giovanni Paolo II lo incontrò nel 1979, due mesi prima della sua morte, e gli disse: “Tu hai scritto e parlato molto bene del Signore Gesù. Sei un figlio leale della Chiesa!”. Nel 2012 Papa Benedetto XVI lo dichiarò Venerabile. Il 5 luglio 2019 Papa Francesco ha approvato un miracolo (raccontato nel libro “61 minuti per un miracolo”, sempre edito dalla Mimep Docete), avvenuto per sua intercessione, aprendo la strada alla beatificazione, originariamente programmata per il 21 dicembre 2019 e poi rinviata a una data non ancora stabilita.

    Fulton John Sheen mostra, in queste toccanti pagine, come le Parole del Crocifisso siano, in realtà, un catechismo completo sulla vita spirituale. Guidato dal suo carisma eccezionale, il lettore scoprirà come poter praticare le Beatitudini, evitare i vizi capitali, coltivare le virtù: in breve, a vivere in Grazia di Dio. Ognuno di noi verrà idealmente trasportato ai piedi della Croce di Gesù, per entrare in un rapporto sempre più profondo con Lui, Unico Salvatore. Pochi libri esprimono una tale forza spirituale: ecco perché questa antologia di testi rappresenta un’autentica chiamata alla Santità, più che mai necessaria all’uomo di oggi, pericolosamente avvolto nelle fitte tenebre della confusione e dell’ignoranza spirituale.

    Fulton John Sheen scrisse questi sette testi tra il 1933 e il 1945, mentre il mondo si dibatteva nella furia distruttiva della Seconda Guerra Mondiale. Essi sono, nell’ordine:

    “Le ultime sette Parole” (1933), “La Croce e le Beatitudini” (1937), “L’arcobaleno del dolore” (1938), “La vittoria sul vizio” (1940), “Le sette Virtù” (1939), “Le sette Parole alla Croce” (1944) e, infine, “Le sette Parole di Gesù e Maria” (1945).

    Paola Liberotti

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