SGUARDO: La pioggia

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!


La pioggia è qualcosa di irregolare e di regolare, in un certo qual modo di anormale e di normale. 

Di anormale, perché ordinariamente non piove e il cadere acqua dal cielo non è certo qualcosa di solito.

Ma anche di normale, perché si tratta di cosa frequente e anche di necessario: cosa ne sarebbe delle piante dei campi o delle fonti?

La pioggia limita la libertà: non si può passeggiare, bisogna portarsi dietro un ombrello ingombrante.

Eppure è un disagio che serve.

Non c’è disagio che non sia utile.

Una libertà che si costruisca senza disagio sarebbe un’illusione maldestra e pericolosa: impedirebbe qualsiasi alimento per sé; e qualsiasi crescita.

Se mancasse la pioggia, non ci sarebbero disagi per passeggiare, fare sport o quant’altro, ma si paleserebbe -impietosamente trionfante- l’aridità; e quindi il deserto dell’esistere.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri 


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