OSSERVANDO… un cappello

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’


Un cappello è dinanzi a noi. E’ poggiato su una sedia. Ora non sta svolgendo ciò che è solito fare: coprire un capo per evitargli il fastidio del freddo o del vento. E’ lì, ma ci ricorda un mistero. Anzi due misteri, chiaramente legati fra loro.

Il primo è quello del capo. Il cappello protegge ciò che vi è di più nobile e originale nell’uomo: la testa. Più nobile e originale del cuore, tant’è che chirurgicamente il cuore si può trapiantare, la testa no. E se ciò fosse possibile, quale sarebbe il vero trapianto? Non quello della testa, bensì quello del corpo.

Ma c’è anche un secondo mistero, ancora più intrigante del primo. Il cappello è chiamato a proteggere ciò che lo ha pensato, progettato e realizzato. Infatti, solo l’intelligenza umana pensa e progetta cose per migliorare e alleggerire il vivere.

Il cappello è un misero, semplice, a volte consunto, oggetto, ma il suo esserci richiama l’evidenza che non c’è utile senza che sia pensato tale; non c’è conforto, senza che sia desiderato e auspicato.

E, dell’utilità del conforto, l’uomo non può fare a meno.

Ed ecco perché l’uomo -ogni uomo- anela ad un fine in cui tutto sarà risolto; in cui non ci sarà alcun fastidio di freddo e di vento: del freddo della morte e del vento della menzogna. 

Ed ecco perché ogni uomo anela che a ricoprire il suo capo sia il “cappello” dell’eterna presenza di ciò che è davvero Vero, di ciò che è davvero Buono e di ciò che è davvero Bello… cioè di Dio.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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