Due guerre (quella in Ucraina e quella in Medioriente) vicinissime; e soprattutto capaci di allargarsi fino a poter divenire ciò che diventa doloroso solo immaginare. Colpa degli uomini? Certamente. Ma una tale risposta non può bastare alla luce della Fede. C’è un principio di teologia spirituale che afferma che se tutto ciò che avviene non sempre è voluto da Dio, certamente tutto ciò che avviene è sempre permesso da Dio. La permissione di Dio è sempre in vista del raggiungimento di un possibile bene superiore, sempre che la libertà umana sappia corrispondere. In questo bene superiore vi è anche il dovere di capire, e anche di scontare. I castighi di Dio sono finalizzati a questo. Ciò che sta avvenendo negli ultimi anni si configura, nella permissione di Dio, come una vera e propria “lezione” che la Provvidenza sta dando a tutti quanti noi e soprattutto al nostro sistema sociale e culturale. Una “lezione” che sta smontando un mondo che sembrava fortissimo, ma che adesso si palesa nella sua enorme fragilità: prima un virus invisibile, poi massacri e possibile insorgere di una guerra mondiale.
Perché, secondo la Verità Cattolica, è perfettamente logico che Dio possa castigare le società? La teologia della storia ha sempre affermato che se gli uomini ricevono dalla giustizia divina il loro premio o il loro castigo principalmente nell’eternità, possedendo un’anima immortale; le società, invece, devono ricevere i loro premi e i loro castighi nel tempo, non essendo, queste, destinate ad una dimensione ultraterrena.
Ma c’è anche un altro motivo che rende ragione a questo assunto, soprattutto per i nostri tempi. I peccati individuali sono sempre esistiti e sempre esisteranno; e ovviamente ogni peccato mortale costituisce il problema più grave (ne basta uno solo per meritarsi l’inferno); ma per questi c’è appunto l’inferno. Per i peccati sociali no. I peccati sociali devono essere scontati nella Storia, devono essere scontati negli “inferni” della Storia. Quali sono i peccati sociali? Sono i peccati di cui si macchia una società, una collettività, uno Stato; e questo -ahinoi!- anche se singoli uomini non fossero d’accordo. Se chi governa una famiglia prendesse decisioni sbagliate, le conseguenze si rifletterebbero sull’intera comunità familiare, anche se singoli componenti non fossero stati d’accordo con quelle decisioni. I peccati sociali sono quei peccati che si esplicano con leggi contrarie alla legge naturale e cristiana. Si pensi all’aborto, alla negazione dell’esclusività del matrimonio tra uomo e donna, alla possibilità di “fabbricarsi” figli con l’utero in affitto, per concederli ai capricci di desideri individuali …e la lista -ahinoi- sarebbe molto lunga.
Pio XII così scrisse nell’enciclica Datis Nuperrime del 5 novembre del 1956: “Il Signore come giusto giudice, se punisce spesso i peccati dei privati soltanto dopo la morte, tuttavia colpisce talora i governanti e le nazioni stesse anche in questa vita, per le loro ingiustizie, come la storia ci insegna.” Appunto: come la storia, anzi il presente, ci insegna.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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