9 aprile del 1667: nasce la prima esposizione artistica. Perché allora e non prima?

di Corrado Gnerre

Il 9 aprile del 1667 è una data importante per l’arte; meglio: per uno studio più approfondito dell’arte, studio che possiamo definire filosofia dell’arte (il termine “estetica” ha un suo significato ben preciso e non lo utilizziamo). Al Louvre di Parigi si aprì un’esposizione pubblica di pittura e scultura, con cadenza biennale, appunto dal 1667 fino al 1863 ed annuale in seguito. Lo scopo era quello di decidere se un quadro potesse essere messo o meno in esposizione.

Come C3S il nostro interesse è l’apologetica della bellezza della Verità Cattolica, per cui può venire facile chiedersi: perché parlare di un avvenimento del genere?

E invece c’è un interesse di fondo. Certamente non è un interesse decisivo, ma è un interesse “interessante” (chiediamo scusa del brutto gioco di parole).

E’ infatti la modernità (meglio: l’apice della modernità, cioè il XVII-XVIII secolo) ad inventare le esposizioni di arte, ovvero le “mostre”. Nella civiltà cristiana queste non esistevano.

Ovviamente la spiegazione non sta nel fatto che nella societas christiana mancasse una passione per la bellezza. Tutt’altro. In questi secoli non solo si generò bellezza a iosa, ma addirittura si espresse una sorta di “dovere morale” di creare la bellezza. Creare bellezza anche in quei luoghi e in quelle circostanze in cui l’uomo non avrebbe potuto fruirne. Si pensi alle guglie delle cattedrali così finemente intarsiate che nessuno avrebbe potuto ammirare ammirare, tranne Dio.

A cosa si doveva questo “dovere” di creare bellezza? Si riteneva che la bellezza fosse assolutamente necessaria per l’uomo. Ovviamente soprattutto nella funzione di elevazione dell’animo, tant’è che essa (la bellezza) era costitutivamente legata alla dimensione della vita dello spirito. Le case erano quelle che erano, così le botteghe e le strade, ma le chiese e le cattedrali dovevano essere quanto più possibilmente “belle”.

Ebbene, proprio in questo concetto di “utilità” della bellezza si trova la spiegazione del perché le esposizioni di arte inizino a sorgere nella modernità e non prima.

Nella civiltà cristiana la bellezza doveva essere parte integrante della vita quotidiana. Si è detto tanto sul fatto che i medievali per costruire le case attingessero prendendo pietre e capitelli da artistiche costruzioni dell’epoca romana. Qualcuno ha detto che ciò fosse dovuto al fatto che il medievale (rozzo) non riuscisse ad apprezzare i segni del passato e cercasse di riutilizzarli sfruttandone l’utilità. In realtà -a nostro avviso- la spiegazione è un’altra. Ed è il fatto che l’uomo medievale voleva la bellezza dentro e non fuori la vita. Tant’è che questi capitelli venivano spesso inseriti a mo’ di ornamento nelle mura degli edifici.

Ma torniamo alle mostre. La modernità espunge l’arte dalla vita quotidiana, per relegarla in una dimensione settoriale. Una dimensione settoriale che deve essere vista, apprezzata ed eventualmente gustata solo da alcuni, solo dalle elites.

La spiegazione di tutto questo sta in due motivi: l’intellettualizzazione della bellezza e la sua relativizzazione.

L’intellettualizzazione della bellezza esige che la sua fruizione abbia bisogno di un certo livello culturale. Se non si conoscono alcuni concetti, non si può ammirare la bellezza. Questa, la bellezza, deve essere l’esito di un approccio prima di tutto intellettuale (in realtà “ideologico”) del reale che ovviamente possono possedere solo alcuni. I semplici no.

La relativizzazione della bellezza, ovvero il concepire la bellezza non più come categoria trascendentale dell’essere, cioè come qualcosa che trova il suo fondamento nell’essere in quanto essere (la metafisica) e quindi in Dio.

Intellettualizzata e relativizzata la bellezza, il gioco è fatto… e la bellezza è finita dentro la vetrina!

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "9 aprile del 1667: nasce la prima esposizione artistica. Perché allora e non prima?"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*