Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.94)

Rubrica a cura di Pierfrancesco Nardini


Domanda: Ora Gesù Cristo è solamente in Cielo?
Risposta: Ora Gesù Cristo non è solamente in Cielo, ma come Dio è in ogni luogo,
e come Dio e uomo è in Cielo e nel Santissimo Sacramento dell’altare


All’inizio del Catechismo (n. 7) San Pio X spiega che “Dio è in Cielo, in terra e in ogni luogo”, perché Egli è l’Immenso”.

Spiegammo che il termine “immenso” rende meglio l’idea, perché “onnipresente” limita Dio alla natura, mentre Lui è presente “per essenza, per presenza e per potenza” (San Tommaso d’Aquino, I Sent. Dist. 37).

Il Casali precisa “per essenza in quanto è la causa di essere di tutte le cose; per potenza in quanto colla sua onnipotenza regge e governa tutte le cose; per presenza in quanto nessuna cosa gli è nascosta ed è presente dappertutto”.

D’altronde è la stessa S. Scrittura che lo attesta (si veda ad es. 3Re 8, 27), così come molti Padri della Chiesa che chiamano esplicitamente Dio “immenso”.

Il termine onnipresente non è sbagliato, sia chiaro, perché Dio è veramente in ogni luogo, lo si deve semplicemente integrare con “immenso” per evitare le limitazioni.

“L’immensità significa la negazione di ogni limitazione spaziale; l’onnipresenza dice la relazione di Dio con lo spazio reale. L’immensità è un attributo negativo e assoluto, l’onnipresenza positivo e relativo” (L. Ott, Compendio di teologia dogmatica).

Gesù Cristo è Dio e, in quanto tale, dunque, è anche Lui immenso e in ogni luogo, senza limiti. Impossibile per un cattolico pensare di poter limitare Nostro Signore, immaginandoLo, ad esempio, solo in Cielo. Questa caratteristica divina è chiamata anche presenza di immensità.

Vi è poi un altro tipo di onnipresenza di Dio, che è detta inabitazione, che, a differenza dell’altra, si realizza all’interno di ogni anima che sia in stato di grazia.

Anche questo, che Dio, quindi Cristo, sia presente nelle anime in stato di grazia, è riscontrabile nella S. Scrittura (v. 1Cor 3, 16 e 6, 19; ma anche Sap 1, 4), soprattutto nelle parole dello stesso Gesù che dice chiaramente “se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 23). Così Nostro Signore evidenzia che la presenza divina nelle anime sarà permanente, fino a che non si dovesse cadere nel peccato mortale.

Gesù è presente in Cielo anche con il Suo Corpo, come Uomo. Come commentato nei precedenti numeri, infatti, è stato assunto in Cielo anche col Corpo e lì siede alla destra del Padre.

È presente, poi, anche in ogni Tabernacolo che contenga Ostie consacrate e nella Eucaristia.

Si parlerà dell’Eucaristia e della Reale presenza di Gesù Cristo nei numeri che San Pio X ha dedicato a questo argomento.
Qui ci soffermiamo solo a sottolineare come la Reale presenza di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento è verità di fede (“Questo è il mio Corpo”) e non si può in alcun modo negarla, come purtroppo, però, spesso avviene.

La differenza della Presenza di Cristo nel Santissimo Sacramento con gli altri tipi (di immensità e di grazia) sta nel fatto che è presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, così come testimoniato dall’Angelo apparso ai pastorelli a Fatima. Nella preghiera che insegnò loro, infatti, si recita “…Ti offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra…”.

Ringraziamo con amore Nostro Signore che si è reso presente per noi ed in noi in molti modi, per darci la forza di mantenerci in stato di grazia e goderLo per l’eternità alla fine della vita.

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