Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.95)

Rubrica a cura di Pierfrancesco Nardini


Domanda: Gesù Cristo ritornerà mai più visibilmente su questa terra?
Risposta: Gesù Cristo ritornerà visibilmente su questa terra alla fine del mondo, per giudicare i vivi e i morti, ossia tutti gli uomini, buoni e cattivi.


Con questo numero inizia la parte in cui il Santo Papa approfondisce la “venuta di Gesù Cristo alla fine del mondo” con “i due giudizi: particolare e universale”.

La parusia, come è chiamata la seconda venuta di Cristo, è certa: è verità di fede.

Si trovano, infatti, nella S. Scrittura parole dello stesso Gesù (“Vedrete il Figlio dell’uomo sedere alla destra della potenza di Dio e venir sulle nubi del cielo”, Mc 14, 62; anche Mt 24, 29-30), ma anche altri riferimenti (ad esempio “quel Gesù che vi è stato tolto, è stato assunto in Cielo e verrà come lo avete veduto andare in Cielo”, Atti 1, 11).

Come abbiamo visto nel numero precedente, Gesù, anche dopo l’Ascensione, è presente sulla terra e non solo in Cielo; lo è, però, in modo non visibile agli uomini.

Quando tornerà sulla terra, lo farà invece in modo visibile, come ha detto Lui stesso: “vedrete”.

Ci sono due questioni che non devono attirare troppo l’attenzione dei fedeli, come anche per molte altre verità di fede: quella delle modalità “pratiche” con cui avverrà il ritorno di Nostro Signore e quella temporale.

Arriverà su una nuvola? Solo o con gli angeli? O con Maria Ss.ma? Lo si vedrà arrivare da tutto il mondo? O apparirà dal nulla nel cielo?

Poco conta, se non, forse, per una mera completezza di conoscenza, ma per la fede il rischio di voler approfondire troppo questi argomenti è, al solito, quello di non concentrarsi su Cristo e le verità di fede, ma su questioni di secondo piano.

Per le “modalità” con cui avverrà, Nostro Signore ha indicato alcuni elementi che precederanno il Suo ritorno: “subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo” (Mt 24, 29-30). È, però, il massimo che possiamo sapere.

Se, d’altronde, Gesù non ha ritenuto di dover dare indicazioni di nessun tipo, il motivo sta probabilmente nel non ritenerle decisive per la fede, altrimenti, come per tutte le verità insegnate, avrebbe provveduto a soddisfare queste curiosità. E questo vale anche per l’aspetto temporale.

Non si deve, infatti, impegnare troppo tempo nemmeno sulla questione relativa al quando Gesù tornerà sulla terra. Questo per lo stesso motivo appena indicato, ma anche perché non è possibile trovare una soluzione, non ci sono elementi che permettono di capirlo.

Soprattutto non ci si deve arrovellare molto su questo, perché è stato lo stesso Gesù a dirci che non è nostro diritto saperlo.
“Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre” (Mt 24, 36; anche Mt 24, 42, Atti 1, 7 e 1Tes 5, 2).

È chiaro che in questo caso Gesù, quando dice che “neppure il Figlio” può sapere, si riferisce alla Sua umanità, non al Suo essere Dio (in quanto tale onnisciente). Al di là di questa precisazione, però, quel che conta è quanto da Lui espresso: non spetta a noi conoscere i tempi di Dio (Atti 1, 7), non è nostro diritto. Nella Sua infinita e perfettissima Sapienza, Nostro Signore voleva probabilmente evitare proprio i rischi di una deviazione verso questioni non fondamentali per la fede, oltre ad un altro: quello di pensare di poter essere pari a Dio, nel riuscire a comprendere cose che sono solo di Dio.

Gesù, dunque, tornerà in modo visibile sulla terra. È verità di fede. Lo si professa, infatti, nel Credo (“di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi ed i morti”).

Nel Credo si professa anche un’altra verità di fede: che Cristo verrà per “per giudicare i vivi e i morti, ossia tutti gli uomini, buoni e cattivi”.

Si approfondiranno i due giudizi, particolare e universale, nei prossimi numeri. Qui ci si limita ad evidenziare che anche il Giudizio universale, che avverrà al ritorno di Gesù, è verità di fede, perché anche di questo abbiamo parole di Cristo stesso (si veda Mt 25, 31-46).

Concludiamo con la riflessione di Padre Dragone: “Gesù ci esorta ad attendere la Sua venuta come il servo vigilante e fedele che aspetta il ritorno del padrone. Chi sarà trovato vigilante e attivo sarà premiato; chi invece sarà sorpreso nella pigrizia, nella dissipazione, nei bagordi, sarà severamente punito (Mt 24, 45-51)”

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