E’ l’allegria la causa dello star bene; o è lo star bene la causa dell’allegria?

di Corrado Gnerre

Spesso si dice che l’allegria sia il vero e unico mezzo per stare bene.

Che l’allegria sia indispensabile è verissimo. La Scrittura ne parla nell’Antico e anche nel Nuovo Testamento. Per non parlare della spiritualità cristiana, san Francesco di Sales ci teneva a dire: “Un santo triste… è un triste santo!”

Ma l’allegria non è la causa dello star bene. E’ il contrario: è lo star bene la causa dell’allegria.

Non si tratta di essere pignoli, tutt’altro; si tratta di essere realisti e uomini di buon senso.

La vita è piena di difficoltà e molte di queste purtroppo non sono risolvibili. Per non soccombere, si deve essere capaci di dare un senso a ciò che accade, fatto bello o brutto che sia. Se tutto risponde ad un senso, allora tutto può essere sopportato e vissuto, senza che opprima impietosamente.

Perché questo senso ci sia, occorre inserire Dio nella propria vita. Sì, avete capito bene: “inserire”, cioè mettere Dio dentro le proprie faccende, le proprie azioni, le proprie fatiche, le proprie angosce. Dentro tutto.

Solo così, rimettendosi ad un Progetto di Amore che permette ciò che ci accade solo per il nostro bene, il dolore diventa sempre compatibile con la speranza.

E così l’allegria non solo diventa possibile, ma viene fuori spontaneamente.

Altrimenti saremmo dinanzi ad un’allegria beota e forzata.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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