SOSTA: Le apparenti “contraddizioni” non solo non negano ma rafforzano la storicità dei Vangeli

I racconti dei testimoni di un fatto non possono essere né totalmente in contraddizione né frapponibili, quando il fatto è vero, cioè è veramente accaduto.

La totale contraddizione dimostrerebbe l’infondatezza del racconto. La perfetta uguaglianza farebbe sospettare che i testimoni si siano previamente messi d’accordo nel raccontare una determinata versione.

Ciò che si rileva nei Vangeli sono solo delle contraddizioni apparenti.

Facciamo un esempio tratto dal celebre discorso cosiddetto “della montagna”.

San Matteo dice che “Gesù salì sulla montagna“, mentre san Luca dice che “disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante.”

Come risolvere? E’ una vera contraddizione questa o è solo apparente?

Va considerato che Gesù poteva ripetere lo stesso discorso in luoghi diversi, secondo quello che era il metodo rabbinico allora in voga, e i due evangelisti potrebbero riferirsi a due episodi diversi.

Ma si potrebbe anche spiegare l’apparente contraddizione con il punto di vista di partenza diverso dei due evangelisti. Per chi è stato sugli altipiani della Galilea e ha visto come sono fatti, soprattutto intorno al lago di Genezaret, può rendersi conto che si può dire tanto in un modo quanto nell’altro, a secondo -appunto- del luogo da dove si parte.


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