Leggiamo cosa scrive san Matteo: “I Magi, udito il re, se ne partirono. Ed ecco la stella che avevano visto in Oriente, andare loro incontro, finché, giunta sopra il luogo dov’era il bambino, si fermò. Vedendo la stella, provarono una grandissima gioia; ed entrati nella casa, trovarono il Bambino con Maria, sua madre, e, prostratisi, l’adorarono.” (2,9-11). Al vedere finalmente il combaciamento di quella Stella con la méta, i Magi provarono una grande gioia. L’avvento di Cristo è la gioia che si rende presente nel mondo.
La gioia non è assenza di dolore, ma significato al dolore. La gioia non è assenza di sofferenza, ma significato alla sofferenza. Cristo è nato per soffrire e morire. E noi con Lui. La morte e la sofferenza si sono introdotti nella vita post-peccatum, cioè dopo il peccato originale. E Cristo è venuto a soffrire, per distruggere la sofferenza, e a morire, per distruggere la morte.
Giovanni Pascoli (1855-1912) ne La mia sera dice: “Il giorno fu pieno di lampi; / ma ora verranno le stelle, / le tacite stelle…”. Seguire Gesù, vivere della sua grazia, conduce ad una placida gioia: la convinzione che al di là dei lampi della tempesta, sopraggiungeranno le tacite stelle dell’eterna serenità.
La Stella Cometa, che è la Stella-di-tutte-le-stelle indica la vera gioia. Indica la Soluzione che è la venuta di Colui che è venuto a chiamare alla salvezza ognuno di noi.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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