SOSTA – Quando pensi di essere chissà chi, sappi che l’Immacolata conservò l’estrema umiltà anche al momento dell’Annunciazione

L’umiltà non è la più grande delle virtù, ma è certamente quella più importante, perché senza di essa le altre virtù non possono esserci. C’è un bell’esempio che fa capire: se si ha una collana e la si vuole rivendere, un conto è rivendere le singole perle, altro è voler rivendere il filo. Per le perle l’acquirente può dare anche un bel gruzzoletto, ma per il filo non dà nulla. Eppure senza il filo non è possibile avere una collana. Ebbene, le singole perle sono le virtù più grandi, il filo è l’umiltà, che vale meno, ma è necessario perché le perle possano rimanere unite formano una collana.

A proposito dell’umiltà, la Vergine disse a santa Veronica Giuliani: “Figlia mia, sappi che, quando venne l’angelo Gabriele a darmi questo annunzio da parte di Dio onnipotente, io stavo nella cognizione della mia bassezza e viltà; ed è questo l’esercizio che consegno a te. Stai sempre avvilita e annichilita sotto tutti, come vile fango e polvere”.

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