Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della Grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la Storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità Cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli.
Di sciocchezze se ne sono dette tante.
Di sciocchezze filosofiche, poi, quante se ne vogliono.
Una di queste è quella secondo cui ci si possa impegnare per realizzare un mondo in cui non ci saranno più guerre.
Che stoltezza!
E’ come dire che un giorno ci potrà essere un mondo senza malattie, un mondo senza morte, un mondo senza cattiveria umana.
Certamente si può e ci si deve impegnare per migliorare il mondo, per renderlo più pacifico, ma che si possa realizzare un’assenza totale di guerra non è possibile.
C’è stato il peccato originale.
Ma non solo.
L’uomo porta con sé il limite; ed anche vivendo in una società perfetta (il paradiso terrestre) è stato capace di peccare ugualmente.
Bisogna dunque mantenersi vigili.
Lo esige l’intelligenza.
Bisogna evitare qualsiasi stolta utopia.
E quindi …anche in tempo di pace, non bisogna dimenticare la possibilità di una guerra.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
Si vis pacem, para bellum.