MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – San Cirillo d’Alessandria, vescovo, confessore e dottore (370-444)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


San Cirillo, ancor giovane, fu fatto vescovo d’Alessandria nel 412. Infiammato di zelo per la salvezza delle anime, s’adoperò a conservare intatta la fede del suo gregge. Con un ardore e con una scienza ammirevoli egli difese contro Nestorio il dogma della Maternità divina e, quale legato al Concilio di Efeso (431), confuse e condannò l’eretico. Mori nel 434. Leone XIII lo dichiarò Dottore della Chiesa universale.


Introito

(Ecclesiastico 15,5 e Salmo 91,2)

Nel seno della Chiesa il Signore gli ha dischiuso la bocca, lo riempì di sapienza e d’intelligenza; lo rivestì di un manto di gloria.

E’ buona cosa rendere grazie al Signore e inneggiare al tuo nome, o Altissimo.


Epistola

(2 Timoteo 4,1-8)

Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero. Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.


Graduale

(Salmo 36,30-31)

La bocca del giusto esprime sapienza e la sua lingua parla con giudizio. Ha nel cuore la legge del suo Dio e i suoi passi non sono esitanti.

(Salmo 111,1-3)

Beato l’uomo che teme il Signore, e molto si compiace nei suoi comandi. Sarà forte sulla terra la sua prole e benedetta la generazione dei giusti. Nella sua casa gloria e ricchezza, la sua giustizia sta per sempre.


Vangelo

(Matteo 5,13-19)

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.


Meditazione

  1. “…se il sale perdesse sapore…” dice Gesù nel Vangelo…”se il sale perdesse il sapore” a cosa gioverebbe? Non ci sarebbe più nulla da fare, perché non si può salare il sale: solo il sale può salare!
  2. San Cirillo di Alessandria è stato un grande difensore dell’integrità della Verità, in particolar modo dell’umanamente inimmaginabile attributo della Vergine Maria: l’essere veramente Madre di Dio.
  3. Un “sapore” questo che rende “sapida” ogni cosa, rende “sapido” tutto.
  4. Sapere di avere per Madre colei che è veramente anche Madre di Dio, significa scoprire che tutto è già risolto, che non c’è paura che tenga, che, se si corrisponde alla Grazia, la propria eternità è tra le braccia di Dio e della sua santissima Madre.

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, se oggi posso chiederti di prendermi per mano e guidarmi, è perché c’è stato chi nella Storia ha difeso la tua eccelsa natura…come san Cirillo.
  2. A san Cirillo e ad altri tuoi difensori sono grato.
  3. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.

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