Messa del giorno con meditazione – San Tommaso d’Aquino, Confessore e Dottore

Il Santo

Dopo una permanenza presso i monaci benedettini di Montecassino per ricevere la prima educazione religiosa e umanistica, il giovane Tommaso passò all’università di Napoli. Presa coscienza della sua vocazione religiosa e superate le difficoltà familiari, si recò a Colonia dove divenne allievo di sant’Alberto Magno. A Parigi insegnò filosofia e teologia con una scienza ed una profondità tali da fare di lui uno dei principali maestri del pensiero cristiano. La sua innocenza e il suo genio gli valsero il titolo di “dottore angelico”. Morì il 7 marzo 1274 e fu canonizzato tre anni più tardi. Leone XIII lo ha proclamato patrono dell’insegnamento cattolico. 


Introito

(Ecclesiastico 15,5 e Salmo 91,2)

Nel seno della Chiesa il Signore gli ha dischiuso la bocca, lo riempì di sapienza e d’intelligenza; lo rivestì di un manto di gloria. E’ buona cosa rendere grazie al Signore e inneggiare al tuo nome, o Altissimo.


Epistola 

(Sapienza 7,1-14)

Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; non la paragonai neppure ad una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento. L’amai più della salute e della bellezza, preferii il suo possesso alla stessa luce, perché non tramonta lo splendore che ne promana. Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida, ma ignoravo che di tutti essa è madre. Senza frode, imparai e, senza invidia, io dono, non nascondo le sue ricchezze. Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se la procurano, si attirano l’amicizia di Dio, sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento.


Vangelo 

(Matteo 5,13-19)

Disse Gesù ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli“.


Meditazione

1.Che cos’è la sapienza? E’ la capacità di capire bene il senso di tutto; e quindi sapere, altrettanto bene, gerarchizzare l’esistente. Gerarchizzare l’esistente vuol dire mettere Dio al primo posto; e quindi “leggere” tutto nella prospettiva della centralità di Dio.

2.Non c’è bene intellettuale maggiore per l’uomo che non sia la sapienza. Ma la sapienza va chiesta a Dio. Così dice l’Epistola, riportando la Scrittura: “Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento“.

3.La sapienza non viene dai libri, ma dalla santità. San Tommaso d’Aquino è il modello del vero sapiente. Egli studiava, leggeva, insegnava, ma ben consapevole che la ricchezza del suo sapere fosse soprattutto nell’attingere da Dio e nell’invocare Dio.


Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei la creatura più sapiente che esista: sei la Sede della Sapienza.  Sei la creatura più sapiente, perché non c’è creatura che più di te è vicina a Dio. Voglio starti sempre accanto per attingere dalla tua sapienza. Voglio starti sempre accanto affinché possa continuamente capire che la vera sapienza è solo nel conformarsi alla volontà del tuo Divin Figlio. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.


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