Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della Grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la Storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità Cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli.
1.Sì, ogni cosa ha bisogno di tempo. Più o meno tempo, ma ha bisogno di tempo. Finanche la creazione, ci dice la Bibbia, ha avuto bisogno di tempo. Certo, qui dobbiamo stare molto attenti perché Dio, essere assoluto ed onnipotente, non ha bisogno del tempo per poter creare: Egli, nel momento in cui vuole, già ciò che vuole esiste; ma anche la creazione è avvenuta nel tempo. O meglio: il tempo è una conseguenza della creazione. Non a caso la Scrittura inizia con una espressione che la dice lunga: …in principio. Dunque, non appena Dio dette inizio alla creazione abbiamo le due categorie fondamentali, quella dello spazio e quella del tempo. Lo spazio in relazione al dimensionamento della materia, il tempo in relazione al divenire della materia stessa. D’altronde il tempo si calcola proprio con il divenire della materia: l’alternarsi del giorno e della notte, l’alternarsi delle stagioni, ecc…
2.C’è però una questione importante ed è quella della relatività del tempo. E’ bene, infatti, ricordare a noi stessi che il nostro tempo non è il tempo di Dio. Succede, infatti, che quando abbiamo bisogno di una grazia e la invochiamo, e ci preghiamo assiduamente, essa tarda ad arrivare. Ora, al di là del fatto che potrebbe essere possibile che ciò che chiediamo lo chiediamo male, oppure che ciò che chiediamo non sia conforme alla volontà di Dio, resta il fatto che anche quando fosse una grazia perfettamente conforme alla volontà del Signore essa potrebbe tardare.
3.Una coppia di sposi seguita da san Pio da Pietrelcina non riusciva ad avere figli. Il Santo Frate li incoraggiava a pregare. Passarono diversi anni e niente. Essi pensarono anche di adottare un bambino, ma san Pio li rincuorava e diceva di attendere con fiducia perché sarebbe arrivato un figlio. Passarono ancora diversi anni e niente di niente. Ma ogni qual volta i coniugi andavano dal Padre, questi diceva loro che il figlio sarebbe arrivato. Ebbene, dopo tanti e tanti anni di matrimonio, la donna rimase incinta e partorì un bel bambino a cui venne dato il nome di Francesco, come quello alla nascita di san Pio. La grazia era arrivata. San Pio aveva visto bene.
4.Ma perché tanto tempo? Perché Dio non concede subito? Perché -ecco il punto- i tempi di Dio non sono i nostri tempi, cioè non sono i tempi dell’uomo. D’altronde se noi ottenessimo subito ciò che desideriamo, con ogni probabilità correremmo il rischio di non apprezzare le grazie, di non essere adeguatamente grati per ciò che riceviamo. E inoltre (e questo è bellissimo) Dio può tardare a concederci le grazie non solo per provare la nostra fiducia in Lui, ma anche perché vuole che noi lo preghiamo, che lo invochiamo facendo fiducioso appello alla sua paternità.
5.Dunque, ogni cosa ha bisogno di tempo, ma -attenzione- del tempo buono, del tempo vero, del tempo come grazia. Il tempo è un dono che dobbiamo sapere usare: per andare in Paradiso occorre il tempo…ma anche per andare all’Inferno, occorre il tempo.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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