BORRACCIA n.104

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che, a differenza del cibo che si deve prendere ad orario, si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

“(…) da nessuna crudeltà può mai essere distrutta la religione fondata sul mistero della Croce di Cristo.”
(San Leone Magno – Discorsi, 82/69)

I SORSI

1
Cari pellegrini, nel nostro cammino incontriamo delle pietre levigate. Le ha levigate l’acqua nel corso del tempo; anzi: nel corso di tanto tempo. L’acqua leggera, passando, battendo, ha reso lisci quei sassi che altrimenti sarebbero stati ruvidi ed insidiosi.

2

Nelle parole di San Leone Magno (390-461) che abbiamo scelto come acqua di questa borraccia ci sono due concetti che sembrano contraddirsi. O meglio: sembra che l’intera frase si contraddica. Da una parte il Santo ci dice che la Religione di Cristo è talmente potente da non poter essere distrutta anche dal nemico più forte e più malvagio; dall’altra si afferma che tale potenza sarebbe data da uno strumento di debolezza, di morte e di apparente sconfitta, qual è la Croce.

3

Ma è solo un’apparente contraddizione, perché San Leone Magno non parla semplicemente di Croce, ma parla di “mistero della Croce di Cristo”.

4

La forza del Cristianesimo, che dimostra quanto esso sia vero e potente, sta nella sua capacità di risolvere il mistero del vivere umano. Il Dio cristiano non solo non ha creato la sofferenza (a differenza delle false divinità delle altre religioni), non solo non si è limitato a consolare per essa, è venuto Lui stesso ad accompagnarci e a farne esperienza. In questa straordinaria e consolante verità sta la grandezza del Cristianesimo.

5

Eppure oggi –bisogna sempre ricordarlo- molti cristiani si vergognano della Croce. La si porta al collo, per alcuni (paradosso) è diventata anche uno oggetto di moda, ma essa non viene più considerata “sostanza di vita”.

6

Questi tempi “mondani” odiano la Croce. San Pio da Pietrelcina (1887-1968) diceva: Molti vengono da me per farsi togliere la Croce. Nessuno viene da me per capire come portarla.

7

La Croce, dunque, è uno scandalo da rifuggire. Ma non ci accorge che, così facendo, si rigetta non la morte, ma la vita, perché, senza la Croce, ogni affanno umano diventa un’inesorabile condanna.

8

Torniamo all’immagine da cui siamo partiti. I sassi sono duri, resistenti, pesanti. L’acqua invece è leggera, fluida; poca acqua si asciuga presto con il calore del sole. Eppure tale leggerezza, fluidità ed inconsistenza, riesce a cambiare l’aspetto dei sassi.

9

Così la Croce di Cristo, segno di apparente debolezza, ma se la scegliamo, può cambiare e levigare la “durezza” della nostra storia e dell’intera storia umana.

Al Signore Gesù

Signore, ti ringrazio.

Ti ringrazio per la Tua Croce.

Ti ringrazio perché me la doni.

E ti ringrazio per la forza che mi dai per sostenerla.

Se non ci fossi Tu…

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu, ai piedi della Croce, avevi il cuore pieno di dolore.

Eppure nell’offerta della tua scelta “corredentiva” sapevi già contemplare quel patibolo di morte come strumento di gloria e di vittoria, vero vessillo dell’umano combattimento terreno.

Madre mia, fa in modo che abbracci sempre la Croce del Tuo Divin Figlio.

Fa che mi convinca che la più grande vergogna è …vergognarsi di essa.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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