La pazzia è una malattia della logica. Il pazzo conserva l’intelligenza, perde invece il gancio che lega l’intelligenza alla logica del reale. Chiediamoci: cosa ci dice l’intelligenza a proposito della vita? Ci dice forse che essa non finirà mai? Ci dice forse che saremo sempre qui, su questa terra, a svegliarci al mattino, a lavorare durante il giorno, a pranzare, cenare, divertirci…o piuttosto ci dice che tutto ciò che attualmente facciamo sarà destinato inevitabilmente a finire? Ovviamente è inutile rispondere a queste domande talmente sono ovvie. Da ciò si capisce che il vero pazzo non è colui che si preoccupa di ben morire, bensì colui che vive come se la morte non esistesse. Inoltre -possiamo aggiungere visto i tempi- è ancora più “pazzo” colui che, pur dicendosi cattolico, non si preoccupa affatto di conservarsi preparato per la morte. Leggiamo queste parole di sant’Alfonso Maria de’ Liguori tratte dal suo Via della salute:
Si ha da morire, gran parola! Si ha da morire. (…). Sei uomo, hai da morire. (…). Pazzo sarebbe chi volesse lusingarsi di non avere a morire. Può lusingarsi taluno da povero farsi ricco, da vassallo farsi re; ma chi mai può sperare di evitare la morte? Chi muore più vecchio, chi più giovane, ma tutti dobbiamo andare alla fossa. Dunque ancor io un giorno ho da morire e da entrare nell’eternità. Ma quale eternità mi toccherà? La felice o l’infelice? Gesù mio Salvatore, salvatemi voi. Di quanti vivevano nel principio del secolo passato su questa terra, ecco che nessuno ora n’è vivo. I principi più grandi e più rinomati di questo mondo hanno mutato paese: appena di loro n’è restata memoria, e l’ossa nude entro un mausoleo di pietre. Deh mio Dio, fatemi sempre più conoscere la pazzia di chi ama i beni di questa terra, e per questi lascia voi, bene infinito. Pazzo perciò sono stato anche io; quanto me ne dispiace! Vi ringrazio che me lo fate conoscere. Fra cento anni al più dunque, lettore mio, né voi che leggete, né io che scrivo, saremo più su questa terra, ma tutti saremo già alla casa dell’eternità. Ha da venire un giorno, un’ora, un momento, che sarà l’ultimo per voi e per me; e quest’ora e questo momento già sta da Dio prefisso; e come possiamo pensare ad altro che ad amare quel Dio, che in quel momento ci ha da giudicare? Oimè quale sarà la morte mia? Ah Gesù mio e giudice mio, che ne sarà di me, quando dovrò comparirvi innanzi a rendervi conto di tutta la mia vita? Deh perdonatemi, prima che arrivi quel punto decisivo della mia felicità o miseria eterna. Mi pento, o sommo bene, d’avervi disprezzato. Per il passato io non vi ho amato, ma ora v’amo con tutta l’anima mia. Datemi la santa perseveranza. O Maria, rifugio de’ peccatori, abbiate pietà di me. (…). Che direste voi, se vedeste un reo andare alla morte ridendo, girando gli occhi per le finestre e pensando agli spassi di mondo? Non lo stimereste pazzo, o uomo che non ci crede? E voi non camminate ogni momento alla morte? e a cosa pensate? sapete già che si ha da morire, ed una volta si muore. Credete già che dopo questa vita vi è un’altra vita, che non finisce mai; credete ancora che la vita eterna sarà felice o infelice, secondo i conti che ne darete nel giudizio. E come è possibile che chi crede in questo, possa attendere ad altro che ad accertare una buona morte? Ah mio Dio, datemi luce, fate che mi sia sempre presente il pensiero della morte e dell’eternità, dove ho da essere. Guardate in quel cimitero il mucchio di tanti scheletri, ognuno de’ quali vi dice: ‘Quel che è avvenuto a noi, ha da succedere a te’. Lo stesso vi dicono ancora i ritratti de’ vostri parenti già morti, le carte scritte per le loro mani, le camere, i letti, le vesti un tempo da essi possedute e poi lasciate. Tutte queste cose vi ricordano la morte, che vi aspetta. Ah Gesù mio crocifisso, non voglio aspettare ad abbracciarvi, quando mi sarete dato nell’ora della mia morte; da ora vi abbraccio e vi stringo al mio cuore. Per lo passato tante volte io v’ho discacciato dall’anima mia, ma ora v’amo più di me stesso e mi pento di avervi disprezzato. Per l’avvenire io sarò sempre vostro, e voi sarete sempre mio. Così spero alla vostra passione. E così spero ancora alla vostra protezione, o Maria.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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