Gentile Professore, questo suo editoriale è l’ennesima denuncia della diabolica confusione in cui è caduta la Chiesa di Cristo. E mi sembra incredibile che non lo capisca o, peggio, non lo voglia capire neppure la Chiesa come istituzione anche terrena incarnata dai successori di Pietro e degli Apostoli. Però, da un rapido flash di telegiornale, ho potuto vedere che la presidente Meloni si è fatta un rapido segno di croce davanti al feretro. E allora ho provato una briciola di speranza al pensiero che forse non tutto è perduto nei cuori dei tanti presenti a una cerimonia dalla quale Dio è stato rigorosamente escluso, perfino con l’approvazione del successore di Pietro e di un successore degli Apostoli. Grazie per avermi letto.
Mi permetta, gentile Professore, di aggiungere uno sfogo personale in totale “parrésia”. Ma se non apriamo il nostro cuore ai nostri fratelli in Cristo, certi di essere compresi e confortati, a chi possiamo aprirlo? Papa Francesco ha reso omaggio al defunto presidente emerito – e questo forse è stato un gesto istituzionalmente comprensibile, data la dignità di entrambi i personaggi – ma chi avrebbe potuto impedire al Pontefice regnante, Capo dello Stato sovrano della Città del Vaticano, di compiere davanti al feretro un gesto suo proprio, il segno di Croce, come ha fatto il primo ministro italiano, recitando il Requiem Eternam (oltretutto preghiera brevissima)? Chi avrebbe avuto il diritto di criticarlo? E altrettanto avrebbe potuto fare il Card. Ravasi, invece di pronunciare la sua omelia totalmente laica, ma anche lui ha preferto adeguarsi all’uditorio presente. Che ne sarà del futuro della Chiesa di Cristo? Sappiamo tutti che essa non perirà mai, perché lo ha promesso Cristo, ma forse sarà ridotta, da grande transatlantico che era, a un’umile zattera in cerca di approdo. Io prego di non vedere quel momento. Grazie ancora per avermi letto.
Gentile Professore, questo suo editoriale è l’ennesima denuncia della diabolica confusione in cui è caduta la Chiesa di Cristo. E mi sembra incredibile che non lo capisca o, peggio, non lo voglia capire neppure la Chiesa come istituzione anche terrena incarnata dai successori di Pietro e degli Apostoli. Però, da un rapido flash di telegiornale, ho potuto vedere che la presidente Meloni si è fatta un rapido segno di croce davanti al feretro. E allora ho provato una briciola di speranza al pensiero che forse non tutto è perduto nei cuori dei tanti presenti a una cerimonia dalla quale Dio è stato rigorosamente escluso, perfino con l’approvazione del successore di Pietro e di un successore degli Apostoli. Grazie per avermi letto.
Mi permetta, gentile Professore, di aggiungere uno sfogo personale in totale “parrésia”. Ma se non apriamo il nostro cuore ai nostri fratelli in Cristo, certi di essere compresi e confortati, a chi possiamo aprirlo? Papa Francesco ha reso omaggio al defunto presidente emerito – e questo forse è stato un gesto istituzionalmente comprensibile, data la dignità di entrambi i personaggi – ma chi avrebbe potuto impedire al Pontefice regnante, Capo dello Stato sovrano della Città del Vaticano, di compiere davanti al feretro un gesto suo proprio, il segno di Croce, come ha fatto il primo ministro italiano, recitando il Requiem Eternam (oltretutto preghiera brevissima)? Chi avrebbe avuto il diritto di criticarlo? E altrettanto avrebbe potuto fare il Card. Ravasi, invece di pronunciare la sua omelia totalmente laica, ma anche lui ha preferto adeguarsi all’uditorio presente. Che ne sarà del futuro della Chiesa di Cristo? Sappiamo tutti che essa non perirà mai, perché lo ha promesso Cristo, ma forse sarà ridotta, da grande transatlantico che era, a un’umile zattera in cerca di approdo. Io prego di non vedere quel momento. Grazie ancora per avermi letto.