“Grata a monsignor Lefebvre perché ho potuto sostenere la mia sofferenza con la Messa di sempre”

Tratta da La gioia nella sofferenza. Con Cristo nelle prigioni della Cina, di Rose Hu.

Testimonianza riportata da Presenza Divina, Settembre 2022

Nel periodo che seguì immediatamente al mio battesimo, nel 1949, potevo assistere ogni mattina nella Chiesa di Cristo Re a Shangai.  Questa Chiesa era famosa per il suo splendido coro e per i suoi ferventi ministranti. Nei giorni di grande festa cantavano a quattro voci con pietà e arte. Per la Messa solenne avevamo più di quattordici ministranti. A quei tempi i sacerdoti dicevano la Messa tradizionale. I fedeli erano brave persone equilibrate. Come si apprezzava questa Messa santa e vera! Ma quei bei momenti non durarono a lungo. Nel 1955 una spaventosa tempesta permessa dal Cielo si abbatté su di noi dopo che i comunisti presero il potere. Il nostro vescovo, molti sacerdoti e fedeli furono imprigionati. La Messa scomparve, così come tutte le attività della Chiesa. La santa Messa non divenne per noi nient’altro che il prezioso oggetto dei nostri sogni, giù nel profondo della prigione.

Nel 1985 tornai a Shangai, mentre la persecuzione continuava ad infuriare. Alcuni sacerdoti celebravano nelle case dei fedeli una Messa che era nuova. Con mia grande delusione la liturgia era molto diversa. Sappiamo che la verità è la verità, non cambia mai. Cos’era successo nella nostra Chiesa? Perché avevano cambiato il rito? Ero veramente perplessa. In Cina non si spaeva niente del Vaticano II e si conosceva ancora meno il nome di monsignor Lefebvre. Nessuno era nella condizione di darmi una risposta. Dietro richiesta di mio fratello lasciai la Cina nel 1989.

Durante il viaggio in aereo mi facevo delle belle illusioni sul mio arrivo negli Stati Uniti. Pensavo che sarei arrivata nel paese della libertà. Non ci sarebbe più stata persecuzione. Non avrei dovuto più preoccuparmi per un nuovo arresto. L’incubo che era durato ventisei anni era terminato. Mi aspettavo di trovare il mio “paradiso perduto”, cioè una chiesa dove avrei potuto assistere alla Messa tradizionale in latino. La Messa era la fonte, la sorgente vivente della mia esistenza. Non potevo vivere senza di essa.

Il giorno dopo il mio arrivo mi recai senza esitazione nella chiesa più vicina. Con mia sorpresa molte persone ricevevano la Comunione sulle mani. Non popteva essere altro che la nuova Messa. La sera prima mio fratello mi disse: “Rose, fai come i romani. In questo paese la maggioranza dei cattolici riceve la comunione in mano“. Seguii ciecamente le istruzioni, ma la mia coscienza non era in pace. Chiedevo spesso al sacerdote perché la Messa fosse cambiata così tanto. Nessuno rispondeva a questa domanda. Rimasi anche sconcertata per il fatto che alcuni preti del Novus Ordo non sapessero recitare bene il rosario durante i funerali. Magari non lo dicevano quotidianamente! Possibile?

(…)

Una volta ero solo io per la Messa in una grande chiesa. “Non c’è che lei qui. Non vale la pena che dica la Messa” mi disse il prete. Io lo supplicai: “Padre, per favore, soffro di cancro. Devo andare all’ospedale per la chemioterapia. Ho bisogno di fare la Comunione per ricevere la forza.” Il padre celebrò la Messa.

(Un giorno) volli prendere la Comunione sulla lingua, ma il sacerdote mi gridò: “Dov’è la mano?”. Fu allora che un mio amico, Davide, mi portò alla chiesa della Madonna degli Angeli, ad Arcadia, in California; una chiesa servita dalla Fraternità San Pio X.

Quando varcai la soglia ebbi subito l’impressione di entrare in casa. Ero tornata nella Chiesa della mia infanzia. La Messa era sacra, la predica era magistrale. Era esattamente la Messa di cinquant’anni prima. Che benedizione! Monsignor Lefebvre mi aveva portato sulle spalle come una pecorella smarrita e mi ha guidato sulla strada della santificazione.

Guardate questi innumerevoli fedeli nel mondo, come sono smarriti ed hanno sete di verità.  Che tristezza! I sacerdoti disposti a celebrare la Messa tradizionale saranno più numerosi? Grazie monsignor Lefebvre. Senza di lui non avremmo oggi la Messa tradizionale. Come aspetto con impazienza il giorno in cui tutti i sacerdoti del mondo torneranno a celebrare la Messa di sempre! Sono comunque molte le persone che vedono la verità con chiarezza.

Offro a Dio le mie povere preghiere e le sofferenze causate dalla malattia. Un famoso proverbio cinese dice: “Una sola scintilla può incendiare un prato”. Monsignor Lefebvre ha vinto la prima battaglia, ma ci attendono ancora molti combattimenti. Dio e la nostra Madre del Cielo si faranno garanti della vittoria finale.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri 


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