Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.
L’ACQUA
Giunga fino a te la mia preghiera: china il tuo orecchio alla mia prece, o mio Signore.
(Salmo 87)
I SORSI
- Cari pellegrini, vi sarà capitato da bambini di chiedere che il vostro papà vi comprasse qualcosa di bello. Si passava dinanzi ad un negozio di giocattoli, si vedeva qualcosa di attraente e si strattonava la giacca del papà. Questi si chinava per ascoltare e…
- Nell’acqua di questa borraccia il salmista mette in evidenza un’azione che si potrebbe definire biunivoca. Da una parte l’uomo rivolge la preghiera a Dio, quindi si eleva a Lui; dall’altra è Dio stesso che si avvicina a Lui, chinandosi per porgere il suo “orecchio” ed ascoltare ciò che l’uomo chiede.
- Insomma, l’uomo cerca Dio e Dio va incontro all’uomo. D’altronde la Storia della Salvezza è su questa duplice dinamica. Da una parte Dio va incontro a Dio; dall’altra l’uomo deve corrispondere andando incontro a Dio. Talmente Dio va incontro all’uomo, da farsi Egli stesso uomo. Tanto è vero questo che giustamente si dice che il Cristianesimo sia la religione dell’amore per eccellenza. L’amore, infatti, si misura con la capacità di prendere su di sé i problemi dell’amato. E Dio ha talmente preso su di sé i problemi dell’amato, da farsi uomo e morire per lui.
- Ovviamente nelle parole del salmista c’è una chiara impostazione antropomorfica. L’antropomorfismo è il descrivere il divino sotto sembianze umane. Si parla di “chinare” e si parla di porgere gli “orecchi”: …china il tuo orecchio alla mia prece, o mio Signore. Ma è un antropomorfismo che ha un significato molto chiaro: il vero Dio non è lontano, anzi è molto vicino. Dio non sta là. Sta qua!
- Non è possibile che Dio non ascolti. E’ piuttosto possibile che siamo noi ad essere lontani da Lui. Infatti, se è vero che la preghiera può essere esaudita anche se si è in stato di peccato, è pur vero che la condizione più opportuna per ottenere le grazie è essere in grazia di Dio. D’altronde tutte le grazie che si dovessero ricevere in stato di peccato, comunque non servirebbero per la vita eterna.
- Dunque, il vero Dio non sta là. Sta qua! Sta accanto a noi. Sta nelle nostre faccende. Sta tra le nostre cose e nelle nostre case. Sta tra i nostri affanni. Che grande responsabilità comporta non solo il non capire queste cose, ma anche il non volerle vivere, cioè il non voler costruire e gestire la propria esistenza facendo a meno di questa affascinante evidenza.
- Torniamo all’immagine da cui siamo partiti. Si strattonava la giacca del papà e questi si chinava. Proprio perché egli si abbassava, prendevamo coraggio e chiedevamo che ci comprasse il giocattolo. Non avremmo mai avuto l’ardire di alzare la voce e farci sentire comunque. Era il gesto dell’avvicinamento che ci permetteva di chiedergli sottovoce, nelle sue orecchie, che soddisfacesse il nostro desiderio. Il Dio Cattolico fa lo stesso: si abbassa e si fa parlare nelle “orecchie”.
Al Signore Gesù
- Signore, grazie di ciò che hai fatto e continui a fare per me.
- Grazie per la tua vicinanza.
- Grazie per il tuo esserti fatto uomo e avermi dato la possibilità di salvezza.
- Adesso tocca a me. Ma dammi la tua forza.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, perché Dio potesse essere ancora più vicino, mi ha dato Te.
- Mi ha donato una Madre, che è Regina dell’universo intero.
- Immagino quando Gesù ti chiedeva qualcosa; Lui che come Dio ha in sé tutto.
- Tu ascoltavi ed esaudivi con gioia.
- Accanto a Te anch’io potrò chiedere -attraverso Te- a Gesù.
- Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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