Introito
(Filippesi 4,4-6)
Godete sempre nel Signore. ve lo ripeto: godete. La vostra modestia sia manifesta a tutti gli uomini: il Signore è vicino. Non siate ansiosi per alcuna cosa, ma in ogni circostanza fate conoscere a Dio i vostri bisogni.
(Salmo 84,2)
Hai benedetto, o Signore, la tua terra: hai liberato Giacobbe dalla schiavitù.
Epistola
(Filippesi 4,4-7)
Fratelli, state sempre allegri nel Signore, lo ripeto, state allegri. La vostra modestia sia nota a tutti gli uomini: il Signore è vicino. Non vi affannate per niente, ma in ogni cosa siano le vostre petizioni presentate a Dio con preghiere e suppliche unite a rendimento di grazie. E la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodisca i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù Signor nostro.
Graduale
(Salmo 79,2; 79,3; 79,2)
O Signore, Tu che hai per trono i Cherubini, suscita la tua potenza e vieni. Ascolta, Tu che reggi Israele: che guidi Giuseppe come un gregge.
Vangelo
(Giovanni 1,19-28)
In quel tempo, i Giudei di Gerusalemme mandarono a Giovanni dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: “Tu chi sei?” Ed egli confessò e non negò; e confessò: “Non sono io il Cristo“. Ed essi gli domandarono: “Chi sei dunque? Sei Elia?” Ed egli: “No“.” Sei tu il profeta?” “No“, rispose. Allora gli dissero: “E chi sei, affinché possiamo rendere conto a chi ci ha mandati: che dici mai di te stesso?” Rispose: “Io sono la voce di colui che grida nel deserto: ‘Raddrizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia“. Or quelli che erano stati inviati a lui erano dei Farisei; e l’interrogarono dicendo: “Come dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?” Giovanni rispose loro: “Io battezzo coll’acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Questi è colui che verrà dopo di me, ed a cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari“. Questo accadeva in Betania oltre il Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Meditazione
- L’apostolo Paolo ci dice nell’Epistola che dobbiamo sempre godere nel Signore.
- Soffermiamoci sull’avverbio “sempre” e chiediamoci: come è possibile poter sempre godere nella vita se questa è fatta prevalentemente di dolore, tribolazioni e prove?
- La risposta sta nel verbo godere il quale rimanda alla gioia. A torto si crede che la gioia debba essere identificata con l’allegria e quindi con la spensieratezza. Non è così. La gioia è la letizia del cuore. E’ rimanere sereni anche quando c’è la tempesta e si patisce la tempesta. Nel mare quando ci sono onde enormi, la superfice è in subbuglio, ma negli abissi rimane tutto calmo.
- La gioia cristiana non è alternativa alla sofferenza, la quale è ineliminabile, bensì alla disperazione, ovvero a quella terribile e fallimentare condizione di dover constatare che tutto non avrebbe significato: non avrebbe significato il vivere, e dunque non avrebbe significato nemmeno il soffrire.
- La gioia cristiana è la Croce di Cristo che rende tutto sopportabile, tutto logico, tutto sensato.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, Tu hai sofferto in maniera inaudita: non solo ai piedi della Croce, ma anche sapendo già da subito cosa sarebbe toccato al tuo Divin Figlio.
- Eppure mai hai perduto la pace. Mai hai perduto la gioia.
- Aiutami a vivere e a testimoniare la gioia che solo la Croce del tuo Divin Figlio può donare.
- Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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