POLITICA: Te Deum per il Governo Draghi …che conclude in bellezza

di Diego Torre

Sergio Mattarella ha lodato Mario Draghi ed il suo governo per “l’eccellente lavoro svolto e i lusinghieri risultati ottenuti”. Durante la colazione di lavoro il presidente della Repubblica,  ha ringraziato il presidente del consiglio e i ministri presenti, mandando cari saluti a quelli assenti. E ne ha avuto ben donde! Dopo 20 mesi di governo Draghi lascia un’Italia florida e serena, inflazione e le bollette al minimo, in pace all’estero, libera dai condizionamenti di Washington e di Bruxelles. Le aziende vanno a gonfie vele, i milioni di poveri sono appena 6 (sei), il deficit nazionale è diminuito, la politica energetica è fondata sulle risorse nazionali ed è soddisfacente per tutti, il tetto europeo del gas promesso ad aprile è stato velocemente raggiunto. L’ultimo consiglio dei ministri infine ci ha lasciato una sottospecie di ddl Zan, buono per mettere il bavaglio, se non le manette, a tutti gli omofobi convinti che per fare un famiglia e dei figli ci vogliano un uomo e una donna.

Il (ormai trapassato) governo è stato veramente quello dei migliori. Il ministro degli esteri Di Maio, con la sua preparazione ed esperienza, ha risolto il conflitto in Ucraina e rappresentato l’Italia nel mondo dandone l’immagine migliore. La ministra dell’interno Lamorgese, con la sua energia, ha risolto il problema degli sbarchi clandestini ed ha varato una stagione di massima sicurezza per i cittadini italiani. Il ministro della sanità Speranza, il “più migliore” di tutti, ha debellato il covid nel rispetto dei diritti costituzionali e della salute pubblica.

Insomma : tutto va bene madama la marchesa!

Draghi si è anche congedato dai giornalisti, ricordando come egli abbia  sempre cercato di usare sincerita’ e chiarezza nelle mie numerose conferenze stampa”e come la libertà di stampa sia “fondamentale per la democrazia”. La stampa libera – ha detto – è “un servizio alla democrazia”. Qualcuno ha avuto l’audacia di fargli domande: È ottimista sul futuro dell’Italia? Toglierà la foto di Mussolini dall’anticamera della sala Verde posta tra i 58 Presidenti del Consiglio della storia del Paese? “Quest’ultima in effetti è una scelta fondamentale per il futuro della nazione. Chissà se Draghi riuscire a risolvere il problema nel suo ultimo giorno da presidente del consiglio?

Ma il premier, che pur li ha salutati con il suo consueto “calore”, si è guardato bene dal rispondere a domande così insidiose. Ha infine concluso: “È stata un’esperienza straordinaria, che termina in maniera soddisfacente. Sono contento. Ho la buona coscienza del lavoro fatto”.

Contento lui, contenti tutti (?). Forse sarà meno contento chi raccoglierà il suo scettro ed il popolo italiano che subisce e continuerà a subire la sua eredità.

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