RICORRENZA 26 OTTOBRE: Sant’Evaristo, Papa e Martire

da Mille Santi al giorno di Piero Bargellini

Il Vescovo di Roma aveva un tempo sette diretti collaboratori nel governo della comunità cristiana. Si trattava di sette diaconi, uno per ogni quartiere della città, istituiti din dal tempo di San Pietro. Il più celebre  di questi antichi diaconi era stato il martire San Lorenzo. Crescendo poi d’importanza la Chiesa di Roma, si aggiunsero ai sette i vari “presbiteri” delle chiese romane, e finalmente i Vescovi delle diocesi laziali immediatamente circostanti, come Ostia, Albano, Frascati.

Da questo gruppo di collaboratori del Vescovo di Roma nacque quello che è oggi chiamato il “Sacro Collegio”, il consesso cioè dei cosiddetti Cardinali, i rappresentanti più alti -dopo il Papa- del Governo della Chiesa. “Cardinale” è termine che deriva dalla parola “cardine”, e significa quindi perno e sostegno. A ricordare l’antica origine e suddivisione dei diretti collaboratori del Vescovo di Roma, anche oggi i membri del Sacro Collegio si dividono in Cardinali vescovi, in Cardinali presbiteri e in cardinali diaconi. Con la differenza che essi rappresentano l’intero Orbe cattolico, anche se i titoli ripetono i nomi delle antiche parrocchie di Roma e delle vicine diocesi.

Secondo la tradizione, fu proprio il Santo di oggi, Evaristo papa, ad attribuire le prime 25 chiese parrocchiali di Roma a 25 “presbiteri” che ne furono i “titolari”. E perché fossero veramente i “cardini” di queste chiese, Papa Evaristo avrebbe prescritto che i 25 “titolari” vi fossero addetti stabilmente e in perpetuo. Evaristo successe a San Clemente, e fu dunque, dopo Pietro, Lino e Cleto, il quinto Vescovo di Roma. La tradizione lo dice nato ad Antiochia da padre ebreo. Avrebbe governato la Chiesa di Roma per una decina d’anni, dal 95 al 105. Il suo pontificato, sotto Nerva e sotto Traiano, si svolse in anni di relativa pace per i cristiani di Roma, e non sembra probabile che anche egli sia morto Martire, come invece vorrebbe la tradizione.

In quel periodo di tranquillità, sant’Evaristo provvide a definire e a rafforzare l’organizzazione della Chiesa romana, attribuendo le prime 25 parrocchie e prescrivendo ai sette diaconi della città di assistere ai sermoni del Papa. Non si trattava soltanto di un simbolo di onore, perché i diaconi -futuri cardinali- diventavano i testimoni della bontà dell’insegnamento impartito dal Pontefice, e dell’integrità della sua dottrina. Ne imparavano così l’esempi, e ne imitavano lo zelo, diventando degni di aspirare alla successione del vescovo di Roma.

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