La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti.
Le pietre preziose sono splendenti e c’è qualcosa in loro che le rende misteriose.
Le gemme presentano due caratteristiche: la luce interiore e e la bellezza in pochissimo spazio.
A proposito della luce interiore: n esse sembra che la luce sia proprio dentro, che ci sia un’energia che la emani.
E a proposito della bellezza in pochissimo spazio: è indubbio che, osservando le gemme, ciò che colpisce è proprio una bellezza così piccola, ma anche così coinvolgente.
Si tratta di una bellezza che prende talmente lo sguardo da chiedersi: è mai possibile che un oggetto così piccolo possa attirare tanto?
Un tempo gli uomini “leggevano” la natura e così “leggevano” anche le pietre preziose come condensato di bellezza.
Venivano ritenute simbolo di una caratteristica dell’uomo, che, pur nella sua piccolezza, pur con la sua vita nascosta e semplice (quante pietre preziose rimangono nascoste senza che nessuno le scopra) può e deve esprimere la bellezza dell’esercizio della virtù.
Può e deve esprimere la bellezza di conformarsi alla Bellezza divina!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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