SOSTA: Si protesta contro la violenza sulle donne. Ma perché nessuno protesta contro l’aborto selettivo che scarta le bambine?

“Non una di meno”. Appunto! Verrebbe da dire.

Ma appunto perché? Perché tante donne mancano all’appello! E mancano a causa dell’aborto selettivo. In tante parti del mondo le donne vengono scartate. Vengono scartate prima che nascano, dopo aver individuato il sesso attraverso l’ecografia prenatale, nell’Estremo Oriente, ma anche nei vicini Balcani. Qualche anno fa finanche il giornalista italiano Gianantonio Stella (il quale non ci risulta essere un antiabortista) scrisse un articolo sulla diffusione di questa piaga nel Montenegro (clicca qui).

E’ l’aborto selettivo di cui non solo non si parla, ma che viene taciuto anche nelle manifestazioni che si susseguono sul fenomeno del cosiddetto “femmincidio”.

Il motivo di questo silenzio ci sembra chiaro. Attaccare l’aborto vuol dire attaccare quello che si ritiene un “diritto civile” irrinunciabile per promuovere il ruolo della donna, che però significa, secondo l’ottica onusiana e di certe lobbies culturali, snaturare il ruolo della donna stessa; far sì che essa sia sempre meno mamma e più lavoratrice. Un’ottica che ha un duplice scopo: quello di facilitare il consumo e il trionfo di una società ancor più eterodiretta; ma anche quello di gradatamente annullare le specificità sessuali in una prospettiva uniformante.

Il primo scopo mira alla dissoluzione della famiglia, che è argine affinché si conservi una naturale strutturazione sociale, che a sua volta è argine affinché si salvaguardino le identità, ostacoli a qualsiasi progetto globalizzante.

Il secondo scopo è più profondo e -diciamolo francamente- più “luciferino”, cioè manomettere nell’essenza il valore della vita. Valore della vita che non può non accompagnarsi anche a ciò che possiamo definire valore dell’esistere. Proteggere la vita non è solo (ovviamente!) difenderla dal concepimento e dalla morte naturale, ma anche far sì che venga accompagnata, fortificata e fondata come legge eterna comanda (la legge eterna è la legge impressa da Dio nella natura), ovvero la vita con un papà che sia papà e con una mamma che sia mamma.


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