SOSTA – Perché Dio ci ha donato Maria?

I motivi che ci fanno capire perché Dio ci ha donato la Vergine Maria sono almeno due. Il primo motivo attiene alla modalità della fede, il secondo alla consolazione nella fede.

Iniziamo con il primo motivo. Cosa vuol dire che Dio ci ha donato Maria Santissima per la modalità della nostra fede? Vuol dire che Dio vuole che nella nostra fede ci conserviamo “bambini”; e per questo occorre una Madre. Gesù lo dice chiaramente: …se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Matteo 18). Ma perché Dio ci vuole “bambini” nella fede? Per almeno due ragioni.  La prima è che Dio vuole che nei confronti del Vero abbiamo un atteggiamento di umile stupore, senza nessuna pretesa di reinterpretare intellettualisticamente il dato rivelato. Ora, è proprio del bambino stupirsi e meravigliarsi. La seconda ragione è perché Dio vuole che noi ci abbandoniamo con totale fiducia a Lui, così come sa fare un bambino tra le braccia del padre o della madre. Non a caso una grande santa come Teresa di Liseux (1873-1897) ci parla della cosiddetta spiritualità dell’infanzia.

Passiamo al secondo motivo. Cosa significa consolazione nella fede? Significa che Dio vuole che nella nostra fede viviamo la dimensione della tenerezza. E chi può, più di una madre, rappresentare la tenerezza? Infatti, se dal  padre dobbiamo trarre il senso della protezione, è certamente dalla madre che dobbiamo vivere quello della tenerezza. ma anche qui dobbiamo capire perché Dio vuole che noi nella fede viviamo la dimensione della tenerezza. La vita di fede implica un cammino e in questo cammino, per volere stesso di Dio, non ci sono solo periodi di consolazioni ma anche di desolazioni. Dio permette le tribolazioni, affinché l’anima possa purificarsi, crescere e santificarsi. Ed ecco che mnei momenti di desolazione non si deve mai dimenticare la tenerezza di Diio, che è appunto significata da Sua Madre che ci sta accanto offrendoci la sua dolce e tenera presenza. Nel film The Passion di Mel Gibson, che riprende le visioni che ebbe la beata Katarina Emmerich, vi è una scena che ben si adatta a ciò che stiamo dicendo. Gesù sta portando la Croce, il suo volto è una maschera di sangue. Non ce la fa, cade più volte. Arriva la Madre, gli accarezza il viso e lo bacia; e il Signore, grazie a questa dolcezza, si rialza, i suoi muscoli prendono vigore e continua la salita sotto il peso del patibolo. Questo può avvenire anche per  noi nei momenti di sofferenza e di prova. Diciamolo francamente: il bisogno della tenerezza è costitutivo nell’uomo, perché è solo nell’uomo che s’incontrano armonicamente le passioni del corpo e l’anima. Solo l’uomo -l’animale no- può piangere e può ridere, può soffrire e può gioire. Tale bisogno di tenerezza è di ogni uomo, indipendentemente dallo stato di cultura e dall’età. Leggiamo alcuni versi che ci confermano tutto questo. Si tratta di versi dell’inglese John Keats (1795-1821), dell’italiana Alda Merini (1931-2009) e del celebre scrittore francese Victor Hugo (1802-1885). John Keats dice che ogni uomo non può fare a meno di un “tenero bacio”: Ora un tenero bacio, / Sì, con quel bacio, / entro in una promessa infinita. Alda Merini parla di un bisogno di tenerezza che è una vera e propria “fame”: Abbiamo fame di tenerezza, / in un mondo dove tutto abbonda / siamo / poveri di questo sentimento / che è come una carezza / per il nostro cuore (…). E infine Victor Hugo afferma che è nella figura della madre si vive la tenerezza della quiete: Le braccia di una madre sono fatte di tenerezza. E i bambini vi dormono profondamente. Prima abbiamo citato santa Teresa de Liseux, torniamoci. Ella fu guarita da una sindrome depressiva, osservando una statua della Madonna che le sorrideva. Così ha scritto: Ad un tratto la Vergine Santa mi parve bella, tanto bella che non avevo visto mai cosa bella a tal segno, il suo viso spirava bontà e tenerezza ineffabili, ma quello che mi penetrò tutta l’anima fu il sorriso stupendo della Madonna. Insomma, santa Teresina trovò nel sorriso della Vergine tenerezza e soprattutto la quiete. Questo deve essere anche per ognuno di noi. Ecco perché Dio ci ha donato Maria!


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