Uno dei più grandi filosofi cattolici del ‘900, il padre Cornelio Fabro (1911-1995) afferma che alla base del razionalismo non vi sia un ragionamento, bensì un atto di volontà.
Da qui si può affermare che già il razionalismo, e quindi non solo il pensiero postmoderno contemporaneo, si organizzi come conseguenza di una rinuncia del metodo filosofico in sé.
Infatti, affermare che alla base dell’indagine filosofica vi sia la priorità della coscienza e del pensiero piuttosto che del reale, è un’affermazione postulatoria, dogmatica, per nulla suffragata e sostanziata dalla verità delle cose.
Se fosse vero che tutto dovesse imprescindibilmente partire dal pensiero e della coscienza, questa stessa affermazione si auto-confuterebbe, cioè entrerebbe in palese contraddizione. Perché si tratta comunque di un’affermazione che viene offerta ad un’accettazione universale e che si pone come dato da riconoscere oggettivamente e non da sottoporre al filtro delle coscienze e dei pensieri individuali.
Insomma, quando l’indagine filosofica rinuncia a partire dall’indagine della realtà, finisce con l’essere puro volontarismo… e quindi non più filosofia.
Il razionalismo è puro volontarismo.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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