Com’erano di aspetto Gesù e Maria? Certamente belli. Anzi: bellissimi. Come lo si può sapere? Non è difficile rispondere a questa domanda. Basta un po’ di logica… teologica. La parola “teologia” viene dall’unione di due parole greche “Theos” e “logos”. Dunque la teologia, pur argomentando su contenuti per lo più rivelati, deve appunto “argomentare”, cioè disquisire con logica, utilizzando correttamente la ragione.
Torniamo alla domanda da cui siamo partiti: perché Gesù e Sua Madre dovevano, anzi: devono essere bellissimi? Il presente va utilizzato perché ancora oggi -e per sempre- Gesù e l’Immacolata sono in Paradiso con il corpo. Ebbene, come dicevamo, la risposta è logica. C’è un legame stretto, ontologico, sostanziale, tra corpo e anima. L’anima è “forma organica del corpo”, come dice la buona filosofia naturale e cristiana. Insieme anima e corpo formano l’unità sostanziale della persona umana. Gesù è, oltre che perfetto Dio, anche perfetto uomo. Così la Vergine Maria, pur essendo creatura umana, è la creatura che è stata elevata più di tutte le altre creature, perfino su quelle che ontologicamente sono superiori agli uomini come gli angeli: Regina angelorum. Ciò perché Ella è piena di Grazia. Diceva san Tommaso d’Aquino che la natura della Vergine, pur essendo umana, quasi “sfiora” la divinità. Dunque, visto il legame costitutivo tra anima e corpo nella natura umana, la bellezza dell’anima non può che riflettersi ed esprimersi anche nella bellezza del corpo. In Cristo, come perfezione massima della sua umanità: perfetto uomo. In Sua Madre, come pienezza creaturale della Grazia.
Sulla Vergine poi va aggiunto anche un’altra considerazione che attiene sempre alla convenienza logica del dato teologico. Ovvero il fatto che Ella ha generato Gesù, la Bellezza-di-tutte-le Bellezze. E questo palesa due argomenti importanti.
Il primo argomento riguarda la presentazione del dono. Per consegnare un bel regalo occorre che la confezione sia altrettanto bella. Ciò vale anche per un quadro e la sua cornice o per un gioiello e il suo scrigno. Non è possibile, non è conveniente -dunque non è logico- che un regalo bellissimo sia in qualcosa che non sia molto bello.
Il secondo argomento riguarda le leggi della genetica, su cui la teologia contemporanea, a differenza di quella del passato per ovvi motivi, può e deve riflettere. La Vergine Maria è Madre naturale di Gesù. Se a Gesù avessero fatto l’analisi del nucleo mitocondriale, avrebbero trovato lo stesso nucleo mitocondriale dell’Immacolata. Ebbene, la grazia perfeziona e non annulla la natura (gratia perficit naturam), e così la Provvidenza, anche quando opera straordinariamente, agisce superando la natura, ma mai contraddicendo il suo ordine. Dunque, la bellezza di Gesù doveva essere geneticamente esito di un’altra bellezza, quella della Madre.
Scrive sant’Efrem il Siro (306-373): Davvero Gesù, tu e tua madre siete i soli ad essere bellissimi in tutto. In te, infatti, Signore, non esiste difetto alcuno; né vi è macchia nella madre tua. L’occhio è puro se è unito al sole; per esso egli vince le armate, è lucido a causa della sua chiarezza, fulgido per il suo scintillio ed ornato per il suo decoro. In Maria, come nell’occhio, la luce abitò e ne purificò lo spirito, mondò i pensieri, santificò la coscienza e aumentò la verginità. Il fiume in cui Cristo fu battezzato, Maria, concepì in simbolo; il suo ventre umido di acque lo concepì con purezza, lo fece uscire con splendore ed ascendere con potenza. Nel casto ventre del fiume impara a vedere la figlia dell’uomo, la quale concepì senza uomo e partorì senza seme; Lei per grazia formò il Signore della grazia. Luce nel fiume, splendore nel sepolcro; saltò sopra il monte, splendette nella sua elevazione, scintillò elevandosi nei cieli.
Scrive san Pier Damiani (1007-1072): Maria ci ha condotti all’augusta culla, bella fra le figlie degli uomini, benedetta fra le donne. Ella ci presenta Colui che è bello tra i figli degli uomini e più di tutti loro.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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