APOLOGETICA ASSAPORANDO – Degli gnocchi di patate

L’uomo è l’unico essere sulla faccia della terra che cucina. Gli animali no, non lo fanno. Anche in questo l’uomo si distingue. Ciò è il segno che all’uomo non basta solo assaporare, bensì ricerca l’affinamento, cioè il miglioramento del sapore. L’uomo coglie il piacere del gusto e desidera ancor più intensificarlo. E’ l’esito del suo essere collocato in un orientamento in cui tutto concorre per il raggiungimento di un fine attraverso singole tappe. Insomma, un orientamento che è itinerario, dove ogni passo deve essere progressione verso un vero che sia sempre più Vero, un buono che sia sempre più Buono ed un bello che sia sempre più Bello.  


Il famoso scrittore francese Victor Hugo diceva che la vita senza tenerezza è come una macchina non oleata, dove si sentono inevitabilmente dei cigolii e dove si patiscono i sussulti causati dagli strappi del motore. Aggiungiamo noi: una vita senza tenerezza causa il destino di una durezza che rimane davvero durezza. In che senso? Nel senso che la vita ha tante asperità, tante spigolature, tanti scogli durissimi su cui non di rado si va a sbattere, ma in essa si ravviva la speranza che tutta questa durezza si possa finalmente trasformare in tenerezza. Invece se si bandisce totalmente la tenerezza, se non la si desidera e non la s’invoca, la durezza finisce col rimanere impietosamente tale.

Ancor più piacevole è quando ciò che sembrava solo amaro e tenace, al contatto, si trasforma in dolcezza e morbidezza. E’ il destino di tutte quelle parole vere che mettono dinanzi alle proprie responsabilità, quelle parole che non sono contaminate da ipocrito buonismo, ma che invitano a risoluzioni serie e rigorose perché la vita possa essere altrettanto seria e rigorosa. In questo caso la durezza è espressione di amore. Il rimprovero di un genitore per un figlio che sbaglia è durezza sì, ma è anche e soprattutto attenzione e amore. La durezza deve dunque trasformarsi sempre in tenerezza. E così la durezza si mostrerà solo apparente.

Dei fumanti gnocchi patate, conditi con grande maestria, ad occhio nudo sembrano invitare ad una decisa masticazione; e invece, proprio al palato, esprimono tutta la loro morbidezza, sciogliendosi delicatamente per una saporosa e lenta degustazione. Appunto: una durezza solo apparente, che poi diventa apoteosi di morbidezza.

Se ci si riflette è proprio questo il mistero della realtà cosmica: un’esuberante consistenza governata dalla dolcezza e dalla tenerezza del suo Creatore… e tutto può sciogliersi gustosamente nel suo infinito Amore.


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