BORRACCIA – 11 luglio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi”  sono i punti della meditazione.


L”ACQUA

Dobbiamo restituire a Dio e Padre nostro la sua immagine non deformata, ma conservata integra mediante la santità della vita, perché Egli è Santo. Non dipingiamo dunque un’immagine diversa!
(San Colombano – Istruzioni, 11)

I SORSI

1

Cari pellegrini, immaginiamo di essere dinanzi a quei dipinti che tutto sono fuorché dipinti. Un disegno incomprensibile, volutamente criptico, insignificante (nel senso letterale di non voler trasmettere nessun significato), consequenzialmente anche angosciante, perché volutamente tenebroso.

2

Chiediamoci allora: perché questo tipo di “arte” e perché si è arrivati ad un punto in cui il concetto di “bellezza” si manifesta con la morte stessa della Bellezza?

3

La risposta è duplice. Primo, perché le negazioni della verità e del realismo, che hanno contraddistinto l’evoluzione del pensiero moderno, hanno condotto ad una eliminazione dell’elemento descrittivo: se non c’è un oggetto da riconoscere, allora non c’è nemmeno un dato da descrivere. Secondo, perché riconoscere una realtà da capire e da esaltare, ma non da deformare, vuol dire riconoscere il Fondamento, cioè Dio; e, una volta riconosciuto, Dio non può che obbligare a conformarsi a Lui.

4

Soffermiamoci su questo secondo punto: riconoscere una realtà da capire e da esaltare, ma non da deformare, vuol dire riconoscere il Fondamento, cioè Dio; e, una volta riconosciuto, Dio obbliga a conformarsi a Lui.

5

L’acqua di questa borraccia è fatta da alcune parole di san Colombano, nato nel 563 e morto nel 615, importante evangelizzatore dell’Europa. Egli dice che non dobbiamo deformare né alterare l’immagine di Dio in noi.

6

Ognuno di noi ha l’obbligo di raggiungere la santità. Un obbligo che si radica nel primo dovere, che è quello di rendere gloria a Dio.

7

Ma cosa è la santità? La perfetta conformazione a Colui che è Santo per eccellenza: Dio.

8

Da qui si coglie che non c’è cosa più grave del peccato, perché è la manifestazione della “deformazione”, è la pretesa di riscrivere Dio in noi deformandolo, distruggendo la sua “immagine” che ha impresso nel nostro essere.

9

Il peccato è come prendere un Caravaggio e imbrattarlo da renderlo un ammasso di segni deformi e senza senso, che angustiano gli occhi, smorzano il cuore e tradiscono la vita.

Al Signore Gesù

Signore, fa che possa restituirti fedelmente la tua immagine.

Fa che possa raggiungere la santità.

Fa che con i miei gesti, i miei pensieri, i miei desideri non possano mai imbrattare quel disegno meraviglioso che mi hai offerto.

Alla Regina dello Splendore

Madre, nessuna più di Te riproduce così fedelmente la Bellezza-di-tutte-le-bellezze.

Uno stupendo spettacolo della natura, mi fa vedere Dio.

La vita di un grande santo, mi fa vedere Dio.

Ma contemplare Te, vuol dire non solo vedere Dio, ma vivere pienamente di Dio.

Essere con Te, vuol dire essere con Dio.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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