BORRACCIA – 2 settembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Dio vede il cuore dell’uomo nel silenzio, e senza rumore contempla i sentieri dei viventi.

(San Cirillo di Alessandria – Commento al Vangelo di Luca, 5)

I SORSI

1

Cari pellegrini, il sole quando sorge non fa rumore. Il buio lentamente si dissipa, il chiarore sopraggiunge e tutto diventa luminoso. Il paesaggio, che qualche minuto prima non si poteva scorgere, ora si palesa per quello che è. Si vedono gli alberi, si vedono le montagne, si scorgono finalmente i sentieri che nella notte buia sarebbero stati impercorribili.

2

Tutto questo avviene silenziosamente. La luce irrompe, rende tutto chiaro: senza rumore.

3

Nell’acqua di questa borraccia san Cirillo di Alessandria (370-444) dice che Dio scorge il cuore dell’uomo nel silenzio; e, senza rumore, contempla i sentieri di tutti.

4

Ci sono tre parole su cui dobbiamo soffermarci. Due sono verbi: scorgere  e contemplare; l’altra è silenzio.

5

Dio scorge il cuore dell’uomo. Vuol dire che Dio non si limita ad osservare, controllare e giudicare le scelte umane (fa anche questo ovviamente), bensì Egli va oltre. Scorge il cuore dell’uomo, cioè s’interessa del cuore dell’uomo. Il cuore, in senso biblico, è tutto l’umano. Ebbene, Dio s’interessa di questo. Accoglie e soddisfa ogni umano desiderio.

6

Dio contempla i sentieri dei viventi. Vuol dire che Dio non si limita ad osservare, ma contempla, cioè fa suoi e prepara questi sentieri. Li progetta.

7

Dobbiamo convincerci, cari pellegrini, che i sentieri che la vita ci fa percorrere, facili o impervi che siano, li permette Dio e Dio ci darà sempre la forza e l’energia sufficiente e necessaria (se gliela chiediamo) per affrontarli come Lui vuole.

8

La terza parola è silenzio. Tutta questa bellezza: lo scorgere il cuore dell’uomo e il contemplare i suoi sentieri, avviene non nel frastuono e nel chiasso, ma nel silenzio.

9

C’è un verso del poeta tedesco Heinrich Heine (1797-1856) che dice: “Il silenzio è la casta fioritura dell’amore”.

10

L’amore, infatti, quando è veramente grande, è preceduto dal silenzio, che in questo caso vuol dire dalla contemplazione.

11

Due innamorati, più che parlarsi, si guardano. Cioè comunicano con i loro sguardi.

12

Così è anche l’amore di Dio. E’ un amore silenzioso, perché vero ed attento.

13

E’ un amore silenzioso, perché intenso.

14

A Dio non serve il frastuono, né poderose grida, bensì la bellezza delicata e dolce di una Presenza silenziosa.

15

Come il sole che sorge. Se il sole facesse rumore, il suo apparire dietro le montagne darebbe fastidio, sarebbe assordante.

15

E invece il sole dona il giorno con delicatezza e dolcezza.

Al Signore Gesù

Signore, offro il mio cuore e i miei sentieri a Te.

Sono in mano sicure.

Guidami con la tua dolcezza, delicatezza e fermezza.

Alla Regina dello Splendore

Madre, penso a quando osservavi il tuo Divin Figlio dormire.

Ti mettevi accanto al suo letto.

Lo vedevi risposare.

Lo contemplavi.

E pensavi che in qui momenti, nel suo riposo e nel suo silenzio, stava ugualmente governando e reggendo l’universo intero.

Per venire ad attingere a questa bellezza, vengo da Te, Madre.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri 


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