BORRACCIA – 6 giugno

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Hai amato la giustizia, e odiato le cose perverse, perciò il Signore, tuo Dio, ti ha unto tra le tue compagne con l’olio che dà gioia.

(Salmo 44)

I SORSI

1

Cari pellegrini, un tempo non c’era tanto benessere nelle famiglie. In quelle case vi era sempre una dispensa che la mamma o la nonna chiudeva a chiave. Lì si custodiva tanto ben di Dio: dolci, dolcetti, frutta secca, caramelle, cioccolatini…

2

I bambini sognavano di poter aprire quella dispensa e così gustare a piacimento i dolci. Ma la sapienza di un tempo, causata anche dalla ristrettezza, faceva sì che certe prelibatezze si dessero solo nei giorni importanti: le domeniche o altre ricorrenze. E così si attendeva la festa e la si desiderava di più.

3

L’acqua di questa borraccia dice che quando si ama la giustizia e quando si odiano le corse perverse, cioè quando si amano la Verità, il Buono e il Bello e si odia il peccato, Dio dona l’olio della gioia.

4

Attenzione: il salmista non dice semplicemente che Dio dona la gioia, bensì che Dio dona l’olio della gioia. Cioè non la gioia in quanto tale, ma ciò che procura la gioia.

5

Si sa che la vita non riserva scene chiarissime. Molto spesso ci sono buoni che soffrono e cattivi che apparentemente godono. D’altronde Gesù dice che beati saranno coloro che adesso piangono (Luca 6); e dice anche che gli ultimi saranno i primi (Matteo 20). Dunque, non si tratta di semplificare e pensare ingenuamente che chi sceglie il bene, automaticamente sarà contento; e chi sceglie il male, automaticamente sarà triste.

6

E’ piuttosto una situazione più complessa, ma più vera. Chi sceglie il bene potrà non ricevere direttamente la gioia, ma senz’altro riceverà l’olio della gioia. Cioè saprà che le proprie ferite troveranno il giusto “balsamo”.

7

Chi invece deciderà per il peccato, potrà anche illudersi di trovare un provvisorio piacere in esso, ma dovrà poi accorgersi che oltre quell’esperienza non andrà, che non ci sarà nulla che potrà utilizzare per lenire le ferite della vita.

8

La gioia del bambino di un tempo era riposta nell’attesa della Domenica: …la mamma aprirà la dispensa e ci darà i dolcetti. 

9

Questa è anche la gioia del cristiano: anche se adesso il Signore permette la sofferenza, l’olio della gioia sarà a disposizione e, quando sarà, se ne sperimenterà il sapore e la delicatezza.

Al Signore Gesù

Signore, la gioia che provasti nel delicato gesto della Veronica rimarrà per sempre nella storia.

Le tue sofferenze erano enormi, le piaghe innumerevoli. Ti avevano massacrato, tumefatto il volto… ma ci fu la gioia di quel panno.

Adesso sono io a mendicare da Te quel gesto.

Sono disposto a soffrire per Te, ma Tu dammi l’olio della gioia.

Alla Regina dello Splendore

Madre, la più grande dolcezza che il Signore abbia donato alla mia vita sei Tu.

Avendo una madre a cui affidare tutte le proprie ansie, si cammina spediti.

A fianco a Te è la mia vita.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 

 


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