BISACCIA – “L’uomo piange: ecco il suo privilegio più bello” (Jacques Delille)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia”  è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica. 


L’uomo piange: ecco il suo privilegio più bello

Jacques Delille (1738-1813)

Il pianto come privilegio.

Le parole di Delille dicono una cosa giusta: solo l’uomo piange, perché solo l’uomo pensa e si rattrista.

E’ un privilegio dovuto alla sua dimensione spirituale. Cosa che gli animali non hanno.

Eppure c’è un altro privilegio del pianto, oltre a quello che intende il poeta francese. E’ la sorte di condividere il dolore redentivo.

Dio poteva utilizzare anche un altro modo per redimerci, ma ha scelto la sofferenza.

E questa sofferenza mendica una corrispondenza, una compagnia, che solo chi soffre può offrire.

E’ il privilegio di accompagnare il Signore sul Calvario.

E’ il privilegio che rende tutto dolce, anche il dolore più atroce.

E’ il privilegio che fa capire quanto Dio abbia disposto tutto al meglio, affinché risuoni come una dolce melodia.

Se si rifiuta questo, c’è solo la disperazione.

E il privilegio si trasforma in maledizione.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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