BISACCIA – Gertrud Triepel (1863-1936)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


 Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia”  è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica. 


“Sia estate o sia inverno, il cuore ha un altro calendario; e la lunghezza e la brevità del giorno misura secondo la sua gioia o la sua tristezza” 

(Gertrud Triepel)

Immaginiamo un signore che sia stato appena dimesso da un ospedale. Gli si chiede a mo’ di sondaggio: “Ritiene che nell’ospedale in cui è stato ricoverato, il paziente possa sentirsi contento?” L’intervistato risponderebbe certamente in questo modo: “Dipende per quale motivo è stato ricoverato. Se la sua malattia è grave, l’ospedale può essere anche bellissimo, confortevole e funzionante, il ricoverato non riuscirà mai a sentirsi pienamente felice.” Risposta più che ovvia.

Gertrude Triepel fu giornalista e scrittrice tedesca. Nacque nel 1863 e morì nel 1936. Ella dice giustamente che il cuore ha un suo calendario. Non ci sono giorni belli o brutti a seconda il clima. No, ci sono giorni belli o brutti a seconda del proprio stato d’animo.

Verissimo.

Una menzogna del nostro tempo è quello di far credere che tutto sommato l’uomo sia fatto da ciò che è fuori di lui; e che questo “fuori di lui” in un certo qual modo lo possa perfino determinare.

No. E’ ciò che è dentro l’uomo, ciò che davvero lo costituisce.

Quando sant’Agostino dice che l’uomo deve entrare dentro se stesso (“Noli foras ire, in te ipsum redi…“), non è perché l’uomo stesso possa essere “soluzione a se stesso”, bensì perché è lì che deve davvero mettere ordine ed è solo lì che può conoscere gli autentici suoi bisogni. Bisogni di infinito e di assoluto.

Il giorno può essere anche con il sole splendente, ma se l’uomo non sa per quale motivo quella mattina il sole sia sorto sul suo capo (ciò perché non sa come gestire di significato la sua vita), allora quel sole può brillare quanto vuole, ma brillerà inutilmente.

Il giorno può essere anche tempestoso e pieno di nuvoloni grigi, ma se l’uomo sa che quella tempesta è nella permissione di Chi lo ha pensato, voluto ed amato, allora quella tempesta diventa perfino occasione di gioia.

Dio è verità, Bontà e bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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