BORRACCIA – 25 agosto

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

“Da Sion apparirà lo splendore della sua bellezza.”

(Salmo 49,2)

I SORSI

1

Cari pellegrini, chi scrive queste borracce si trovò da piccolo (aveva appena dieci anni) a sbarcare con la sua famiglia (per turismo) nella cittadina inglese di Dover. Il traghetto aveva fatto molto ritardo e si era arrivati a tarda notte. Era agosto, ma l’Inghilterra è Inghilterra per cui non sorprendeva che ci fosse una nebbia fittissima. La famigliuola non aveva prenotato un albergo e si trovò in difficoltà visto l’ora e le condizioni climatiche. Si decise di contattare un tassista affinché potesse indicare un hotel. Questi accettò e fece da guida all’auto dei turisti. Non si vedeva nulla. La nebbia si faceva sempre più fitta. Chi conduceva l’auto riusciva a proseguire grazie ai fanalini del taxi che faceva da guida. Dopo poco, si arrivò ad uno spiazzale con un bell’Hotel stile XIX secolo. Si pagò il tassista, si scaricarono le valigie e si andò a dormire. Il giorno dopo, quel bambino (e con lui tutta la famiglia) rimase a bocca aperta. Dalla finestra dell’hotel si poteva ammirare uno spettacolo bellissimo. L’albergo era proprio sulle bianche scogliere di Dover. Ma ci volle la luce del sole perché quella bellezza stupisse!

2

L’acqua di questa borraccia dice che da Sion, luogo con cui s’identifica la città santa di Gerusalemme, apparirà tutto lo splendore della bellezza di Dio.

3

C’ è uno splendore che è la bellezza che s’imprime in qualcosa. La bellezza è in sé, ma, quando si manifesta, si esprime -appunto- con lo splendore.

4

Lo splendore può essere diretto o riflesso. Diretto quando la bellezza colpisce direttamente; riflesso, quando questa stessa bellezza s’imprime in una realtà e la rende pertanto “splendente”.

5

Nel Salmo 49 dove è presente la frase che fa da acqua di questa borraccia si dice che da Sion apparirà lo splendore della bellezza di Dio, ma si fa capire anche che questo splendore impregnerà tutta Sion, tant’è che la stessa espressione è anche ricordata in altre versioni in questo modo: “Da Sion, splendore di bellezza, Dio rifulge“, dove sembra più chiaro questo secondo aspetto.

6

La luce è di per sé bella. E’ bella perché fa vedere, è bella perché dà senso a tutto, orienta, non nasconde, dissipa tutte le insidie.

7

La luce rende finanche “felici” (ovviamente tra virgolette”). Recenti studi riconoscono che la luce, misurata e avvolgente, stimola il funzionamento di alcuni elementi biochimici del cervello. Tant’è che da sempre l’uomo avverte che i suoi pensieri e le sue preoccupazioni s’ingigantiscono di notte e al buio.

8

La notte, per quanto alle volte possa essere molto affascinante, è il tempo di qualsiasi timore. Le storie più paurose solitamente vengono ambientate di notte.

9

Ma la luce è bella anche perché rende il bello manifesto. A condizione però che questo bello ci sia. Una stanza pulita ed ordinata non teme le serrande alzate e la luce del sole. Una stanza sporca, impolverata e disordinata, sarebbe meglio tenerla in ombra.

10

E così è per la vita dell’uomo. Qui il salmista vuole dirci anche che Sion è la nostra anima. Tutti noi siamo tenuti a vivere di Dio (la Grazia), a farlo entrare nella nostra vita affinché possa “apparire” in noi.

11

Sì, avete capito bene: apparire in noi! L’uomo non può certo essere Dio, ma può e deve essere adeguato riflesso di Dio.

12

San Tommaso parla giustamente di una duplice dignità umana. La dignità essenziale (ontologica) che è di ogni uomo, indipendentemente se questi sceglie il bene o il male. Ma parla anche di una dignità seconda (legata alle operazioni), che è vulnerata e menomata se l’uomo si allontana dal bene. Il criminale, per esempio, conserva la dignità essenziale ma non la dignità seconda. La vera bontà dell’uomo non è data solo dalla dignità essenziale, ma anche dalla dignità seconda, ovvero le sue azioni devono perseguire il giusto fine, che è il bene.

13

Dunque, l’uomo deve corrispondere. Deve far apparire la bellezza di Dio nella sua vita. Deve splendere di Dio.

14

C’è un dovere alla bellezza; ed è il dovere di perseguire la propria santità.

15

Cari pellegrini, quel bambino a causa del buio della notte non aveva visto l’incanto che avrebbe potuto ammirare con la luce del sole. L’incanto c’era, ma nascosto. Occorreva che il sole sorgesse e tutto quel paesaggio sarebbe stato impresso dal suo splendore.

Al Signore Gesù

Signore, Tu sei l’uomo perfetto, in quanto anche perfetto Dio.

In te c’è tutta la bellezza.

In te c’è tutto lo splendore.

Fa che un infinitesimo di questa bellezza e di questo splendore possa indegnamente manifestarlo nella mia vita.

Alla Regina dello Splendore

Madre, noi t’invochiamo come Regina dello Splendore.

Tu ci hai donato lo Splendore per eccellenza: Dio.

E Tu, priva di ogni colpa fin dall’origine, sei colei che più rifletti adeguatamente questo Splendore. 

La tua compagnia è vicinanza splendente.

Per questo voglio essere sempre al tuo fianco e farmi condurre da Te.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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