Il Catechismo di san Pio X commentato per voi (n.106)

Rubrica a cura di Pierfrancesco Nardini


Domanda: Da chi fu fondata la Chiesa?
Risposta: La Chiesa fu fondata da Gesù Cristo, il quale raccolse i Suoi fedeli in una società, la sottopose agli Apostoli, con San Pietro per capo, e le diede il Sacrificio, i sacramenti e lo Spirito Santo che la vivifica.


La Chiesa è a tutti gli effetti una società, come spiegato nel precedente commento.

È, soprattutto, una società gerarchica: “già dal principio della sua vita pubblica Gesù sceglie dei discepoli, distinti dalla massa del popolo, ai quali fa conoscere apertamente che alle turbe i misteri del Regno di Dio (Mt 13, 11). Fra questi ne sceglie dodici, cui dà il nome di Apostoli (Lc 6, 13)” (Casali, Somma di teologia dogmatica). Tra i dodici ne sceglie poi uno come capo, San Pietro. È evidente che si parli di una gerarchia a tutti gli effetti.

È proprio Nostro Signore che indica Pietro come capo della Chiesa: “E io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16, 18). Più chiaro di così non poteva essere. A San Pietro ha anche detto “a te darò le chiavi del Regno dei Cieli” (Mt 16, 19).

E’ incontestabile che Gesù abbia voluto dare vita alla Chiesa. Non si può in alcun modo equivocare, dice espressamente il nome di Pietro e la parola “Chiesa”. Così come è evidente che abbia voluto metterne San Pietro a capo. Creare, cioè, il Pontificato, i cui successori avrebbero retto la Chiesa nei secoli fino alla fine dei tempi.

La Chiesa cattolica ha una ininterrotta successione apostolica che risale fino al suo Fondatore, Gesù.

Nostro Signore ha affidato la società da Lui fondata agli Apostoli (ossia i primi vescovi, come San Pietro è il primo Papa*). Ott spiega così: “A motivo del loro compito li chiamò Apostoli, cioè inviati (Lc 6, 13). In prolungati contatti personali, li formò nel ministero della predicazione (Mc 4, 34; Mt 13, 52) e conferì loro vari poteri, quelli cioè di sciogliere e di legare (Mt 18, 17), di celebrare l’Eucarestia (Lc 22, 19), di rimettere i peccati (Gv 20, 23) e di battezzare (Mt 28, 19). Li mandò in tutto il mondo con l’incarico di predicare ovunque il suo Vangelo e di battezzare (Mt 28, 19; Mc 16, 15). Prima di ritornare al Padre rimise la sua missione agli Apostoli: “Come il Padre ha mandato me così io mando voi” (Gv. 20, 21). Stabilì Pietro capo degli Apostoli e guida suprema della sua Chiesa (Mt 16, 18; Gv 21, 15-17)” (Compendio di teologia dogmatica).

Gesù istruì, dunque, gli Apostoli, li preparò, in attesa dello Spirito Santo, alla loro missione e diede alla Sua Chiesa i mezzi necessari per adempiere quanto le aveva affidato: la salvezza delle anime.

I Sacramenti e, nell’Ultima Cena, il Santo Sacrificio, da ripetere in modo incruento per tutta la vita del mondo, sono quanto di più efficace gli Apostoli e i loro successori avrebbero potuto avere: sono doni divini del Fondatore che permettono agli uomini, ad esempio, di mantenersi in stato di grazia o tornarci in caso di peccato (con la Confessione) e di avvicinarsi a Lui frequentemente (con l’Eucaristia). Questi “sono i mezzi produttivi della grazia” (Dragone).

Cristo completò la Sua opera con la Pentecoste, l’annunciata discesa dello Spirito Santo.

Questo episodio è importantissimo, perché è il momento in cui gli Apostoli vengono messi a parte di tutte le verità, in cui comprendono tutto in modo definitivo e completo (come non erano ancora riusciti a fare durante la predicazione di Gesù).

Lo è anche perché, come spiega San Pio X, lo Spirito Santo “vivifica” la Chiesa, “fa sì che essa non erri nell’insegnamento e nel governo dei fedeli, rende efficace la sua opera di santificazione delle anime, e anima i singoli fedeli suscitando in essi ogni buon pensiero, ogni buon volere e sentimento” (Dragone).

Se la Chiesa, dunque, è stata fondata da Nostro Signore, allora a lei bisogna affidarsi per percorrere la strada stretta che porta alla salvezza, curandosi di seguirla negli insegnamenti e nelle decisioni.


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