La Borraccia n.8

Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.

8

ACQUA

“Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare.”
(Isaia 43, 2)

I SORSI

1.Cari pellegrini, immaginiamo questa situazione. Non rara nei tempi in cui non vi erano i telefonini. E’ notte, siamo in auto da soli, si spegne improvvisamente il motore e il veicolo s’inchioda a terra. Che facciamo? Non possiamo tenere nemmeno i fari accesi perché non funzionano più: l’auto non dà alcun segno di vita. La strada non è illuminata, la luna non c’è in cielo, in quel tratto c’è pochissimo traffico, non c’è nemmeno una casa nelle vicinanze. Insomma, un disastro! Ma, quanto meno ce lo aspettiamo, accade qualcosa: si ferma un auto con un brav’uomo. Starordinario!.. Guarda un po’: il suo mestiere è proprio quello di meccanico. Questi prende una torcia nella sua auto, apre il cofano dell’auto in panne, qualche movimento e aggiustamento nei punti chiave del motore… e voilà: l’auto si rimette in moto.

2.Cari pellegrini, l’ateismo è una sciocchezza. Una sciocchezza sul piano dell’intelligenza, ma anche su quello sociologico e culturale, infatti non ci sono mai state e non ci sono società “atee” nel vero senso della parola; non ci sono mai state e non ci sono società “desacralizzate”, cioè prive del concetto di “sacro”. Un conto è la “secolarizzazione”, altro la “desacralizzazione”. La “secolarizzazione” non è la dimenticanza totale del concetto di “sacro”, bensì il suo metterlo ai margini della vita sociale. Anzi, è facile riscontrare come nelle società secolarizzate non solo il sacro non viene meno, ma si “ipertrofizza” risorgendo in maniera spuria e irrazionale, per esempio attraverso il fascino nei confronti della magia.

3.Perché questo discorso? Perché se è vero che in ogni tempo e in ogni luogo vi è un riconoscimento del sacro e anche del divino, è pur vero che il modo di rapportarsi al sacro e il modo di concepire il divino non sono sempre uguali. Per quanto riguarda il divino è innegabile che nella storia abbiamo due modi “chiave” che sono fondamentali per capire. Il primo concepisce il divino “nemico” dell’uomo; il secondo “amico” dell’uomo.

4.Nelle religioni precristiane e in quelle tribali è molto chiaro quanto il divino o sia stato in un certo qual modo “costretto” a creare l’uomo, oppure lo abbia fatto solo per sfruttarlo. Da qui tutta una serie di rituali che l’uomo dovrebbe compiere per tenere a bada la “cattiveria” del divino: fino ad arrivare ai sacrifici umani.

5.Nel Cristianesimo (non unicamente, ma soprattutto nel Cristianesimo) Dio non solo ha voluto creare, ma ama talmente l’uomo da immolarsi per lui. Il primo annuncio che fecero gli evangelizzatori tra le popolazioni precolombiane delle Americhe dove si praticavano moltissimi sacrifici umani, fu questo: “Finora avete creduto in un dio che vuole che moriate per lui, adesso vi portiamo un Dio che è venuto a morire per voi!

6.Cari pellegrini, abbiamo detto tutto questo per capire bene le parole che fanno da “acqua” a questa “borraccia”: “Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare.”

7.Dio è con noi: questa è la bellezza del Cristianesimo. Dio non ci abbandona. Possiamo noi abbandonare Dio con il peccato, ma non Lui noi. Questo è certo.

8.In ogni difficoltà della vita, anche in questo momento, cari pellegrini, se state vivendo qualche difficoltà, sappiate che Dio non è lontano: sta qua, c’è, ed è pronto a sostenerci. Dobbiamo però amarlo e pregarlo. Ed ecco perché Sant’Alfonso Maria dei Liguori diceva: “Chi prega si salva, chi non prega si danna”.

9.Il nostro Dio ci è vicino, anche quando il buio ci avvolge e sembra che non ci sia nessuno che venga in soccorso. Se invochiamo il Signore qualcosa accade.

10.Come il meccanico dell’esempio, Egli corregge ciò che c’è da correggere, rafforza ciò che c’è da rafforzare, avvita ciò che c’è da avvitare… e si riparte!

AL SIGNORE GESU’

Signore, fa che non dimentichi mai la bellezza di saperti accanto.
La bellezza di sapere che Colui che è il Signore dell’universo intero, sta al mio fianco e non mi abbandona.

ALLA MADRE CELESTE E DELLO SPLENDORE

Madre, nella tua compagnia, vivo nella compagnia dell’Onnipotente.
Stringendomi a Te, mi stringo a Colui che è l’Eterno e l’Assoluto.
Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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