Cosa sono le virtù cardinali? Le virtù cardinali sono virtù morali. Le virtù morali si chiamano così perché servono per regolare i costumi, cioè le azioni, ovvero la vita morale.
Qual é la differenza tra virtù cardinali e teologali? Le virtù morali infuse (o cardinali) hanno per oggetto un bene creato: l’onestà delle azioni. Se le virtù teologali hanno come fine il raggiungimento del fine soprannaturale, le virtù cardinali sovraintendono ai mezzi per raggiungere questo fine.
Perché le virtù cardinali si chiamano così? Le virtù cardinali si chiamano cardinali, perché, attorno ad esse, come ad un cardine, si sviluppa tutta la vita morale. Cardine è il perno di ferro su cui poggia e gira la porta. Insomma, come la porta si regge e gira sui cardini, così tutta la vita morale dell’uomo deve reggersi e girare sulle virtù cardinali.
Qual é la differenza tra le virtù cardinali e le virtù naturali? Le virtù cardinali sono le stesse virtù naturali ma con due caratteristiche: regolano i costumi secondo la ragione illuminata dalla fede; e inoltre hanno un’origine soprannaturale, cioè provengono dalla grazia (perciò si dicono infuse).
Quali sono le principali virtù cardinali? Le principali virtù morali sono quattro: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. Diciamo “principali” perché ad ognuna di esse sono annesse altre virtù. San Tommaso addirittura ne individua 54; e forse il suo elenco non è nemmeno completo.
La prudenza dirige ogni azione al debito fine. Essa ricerca i mezzi convenienti per fare il bene ed evitare il male al fine di conseguire la salvezza dell’anima.
La giustizia dà ad ognuno ciò che gli è dovuto.
La fortezza rende coraggiosi e non fa temere alcun pericolo, nemmeno la morte, per poter adeguatamente servire Dio e per amare adeguatamente il prossimo.
La temperanza frena le passioni e i desideri disordinati dei piaceri sensibili; inoltre modera l’uso dei beni temporali.
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