BORRACCIA – 12 febbraio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Il Signore è vicino a chi ha il cuore abbattuto e salva gli spiriti affranti.

(Salmo 33)

I SORSI

1

Cari pellegrini, negli uffici postali, dinanzi agli sportelli, c’era tempo fa un cartello che invitava a dare la precedenza a donne incinte, anziani e disabili. L’invito era espresso con una frase geniale: Per essere avanti, basta fare un passo indietro.

2

Nell’acqua di questa borraccia il salmista dice che Dio è vicino a chi è abbattuto e che quindi salva gli affranti.

3

Perché il Signore dovrebbe essere più vicino a chi è affranto? Per due motivi: perché il Signore è amore e perché Egli ha sofferto.

4

Soffermiamoci sulla sofferenza di Cristo. Questa non è stata solo al momento della Passione e quindi della Crocifissione; bensì è stata una sofferenza costante perché Egli sapeva cosa gli sarebbe toccato. Lo sapeva, in quanto Dio.

5

Si tratta di una particolare vicinanza a chi è affranto che è bene espressa nel famoso discorso della montagna: …beati coloro che piangono, perché saranno consolati (Matteo 5).

6

Non si tratta ovviamente di scelta “masochistica” per valorizzare la sofferenza in sé. Se così fosse, la sofferenza non renderebbe affranti e il pianto di cui parla Gesù non sarebbe un merito ma qualcosa di naturale. Si tratta piuttosto di accettare con pazienza ciò che è innaturalmente si è introdotto nella vita a causa del peccato.

7

L’essere affranto in questo caso diventa una chiave di lettura privilegiata per ottenere tutto (la salvezza), ma anche per capire tutto (se stessi e gli altri).

8

Per ottenere la salvezza… Senza la Croce non ci sarebbe vita cristiana. Gesù lo ha detto chiaramente: Chi vuol seguirmi, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. (Marco 8)

9

Per capire se stessi… Senza la sofferenza, l’uomo tenderebbe ad inorgoglirsi perché non riuscirebbe a tarare adeguatamente la conoscenza su di sé. Penserebbe di credere di essere chissà chi; e quindi di non aver bisogno di nulla e di alcuno.

10

Per capire gli altri… E’ grazie alla propria sofferenza che si entra in una dinamica di empatia con la sofferenza altrui. Chi non soffre non può seriamente capire la sofferenza altrui.

11

E qui c’è una bellezza straordinaria. Ovvero il fatto che Dio si china verso chi è affranto.

12

Si tratta di una vicinanza che addirittura è un adagiarsi su chi tende a ripiegarsi su se stesso. E Dio lo fa per sollevare.

13

Scrive lo scrittore americano Henry van Dyke (1852-1933) : Al mondo c’è un’ambizione più elevata dello stare in piedi. È quella di chinarsi e sollevare il genere umano un po’ più in alto.

14

Chi ha la possibilità di stare in piedi, ma volutamente si china, è perché c’è qualcosa o qualcuno che deve sollevare.

15

Nel caso di Dio, chinarsi non vuol dire che Dio rinunci ad essere Dio. No. Ciò sarebbe la più grande disgrazia: l’uomo ha bisogno di un Dio che sia davvero Dio. Piuttosto vuol dire che Dio viene incontro per essere davvero vicino. Talmente vicino, da chinarsi sugli affanni umani.

16

Dio si abbassa e si china non per “abbassarsi”, bensì perché è il vero Dio. E così manifesta stupendamente la sua onnipotenza.

17

Dio fa qualcosa che i pagani pensavano non fosse da Dio, e che invece rende Dio ancora più Dio. Teologicamente non è correttissimo, ma in questo caso rende l’idea.

18

Insomma, come chi, alla fila alle Poste, per essere più avanti, fa un passo indietro per dare la precedenza a chi è in difficoltà.

Al Signore Gesù

Signore, qualsiasi cosa mi accada, io so che Tu mi sarai vicino.

Dammi, però, la forza d’invocarti sempre.

Alla Regina dello Splendore

Madre, quando Tu ti chinavi per sollevare il tuo Divin Figlio bambino o quando ti sei chinata per consolarlo nelle cadute salendo il Calvario, sapevi che, in quanto Dio, quel Figlio, stava anche Lui chinandosi su di Te.

Stupenda bellezza della Verità Cattolica!

Vicino a te questa bellezza sarà il mio respiro.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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