BORRACCIA del 15 ottobre

Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Non affliggetevi se l’obbedienza vi impiegherà in opere esteriori! Vi mettesse pure in cucina, il Signore verrebbe ad aiutarvi interiormente ed esteriormente anche là fra le pentole.

(Santa Teresa d’Avila)


I SORSI

  1. Cari pellegrini, è un po’ di tutti, ma in alcuni però è più manifesto. Ci riferiamo al desiderio di portare con sé alcune cose che si ritengono indispensabili; soprattutto quando si sa di dover essere lontani da casa per un po’ di tempo. Diciamolo francamente: le donne sono un po’ più sensibili a questo e lo rivela la necessità che sentono di portare con loro una borsa e in ciò che tengono in essa: se non l’universo intero… poco ci manca.
  2. Diciamo subito una cosa: ciò che conta è la conformazione alla volontà di Dio. Se c’è questo, c’è tutto.
  3. Conformarsi alla volontà di Dio vuol dire due cose: che Dio è presente nella nostra vita e che noi siamo presenti a Lui. Quando Gesù dice: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Matteo 7) non intende negare il valore della preghiera invocante, tutt’altro; piuttosto vuol dire che per essere davvero con Lui si deve vivere della sua stessa vita, e quindi conformarsi pienamente alla sua volontà, cioè fare della sua volontà la nostra volontà.
  4. Nell’acqua di questa borraccia, santa Teresa d’Avila dice che Dio arriva anche in cucina, nel senso che se si fa la volontà di Dio attraverso quell’indispensabile virtù che è l’obbedienza, Dio si rende talmente vicino da far sì che ogni cosa si faccia, la si fa con Lui.
  5. Ma nelle parole di santa Teresa c’è anche un altro concetto molto importante: e che se ci si dovesse trovare nella situazione di adempiere a mansioni per cui, come si dice in gergo, non si è “tagliati”, Dio verrebbe certamente in aiuto, non potrebbe non farlo.
  6. Santa Teresa d’Avila, per fare capire questa bellissima verità, utilizza accanto all’avverbio “interiormente” un altro: “esteriormente”. “Esteriormente” in questo caso vuol dire fare le cose per bene, cioè che siano anche sensibilmente ed esteticamente tali.
  7. Il beato Duns Scoto (1266-1308) nello studio era tardigrado. Non riusciva a capire rapidamente. Insomma, era tutt’altro che dotato. Aveva però un grande desiderio: studiare per difendere e diffondere la grandezza dell’Immacolata. Andò dinanzi ad una statua della Vergine e la pregò dicendole: Se mi doni la capacità di studiare, ti prometto di scrivere ed insegnare solo in tuo favore. La statua si animò ed annuì. Il risultato? Duns Scoto ottenne una tale capacità di studio e di comprensione della teologia, da passare alla storia come il “dottor sottile”, proprio per la sottigliezza e la profondità dei suoi ragionamenti.
  8. Torniamo alla presenza di Dio dappertutto. Non c’è luogo o situazione in cui Dio possa essere assente.
  9. Di questa bellezza si deve vivere e con questa consolazione si deve proseguire nel cammino della vita. Sapere di fare la volontà di Dio, che Questi è presente dappertutto, e che questa presenza non è solo ontologica (in quanto Dio è onnipresente), ma anche di sostegno ed aiuto, fa tirare un sospiro di sollievo e fa sentire sicuri.
  10. Sicuri come sapere che se ce ne fosse bisogno, si avrebbe sempre l’indispensabile ….nella borsa che ci si porta dietro.

Al Signore Gesù

  1. Signore, io voglio essere accanto a Te, perché senza di Te nulla mi è possibile fare.
  2. Fare, come forza, ma anche fare come capacità di fare.
  3. Per fare ciò che devo fare, e farlo bene ho bisogno di Te.
  4. Senza, mi è impossibile.
  5. Che questo, Signore, non lo dimentichi mai.

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, quando eri tra le pentole e cucinavi per il tuo Divin Figlio, sapevi che ciò era possibile anche con l’aiuto costante di Lui, cioè di Dio.
  2. Quando Gesù umanamente aveva bisogno di aiuto, Tu l’aiutavi; ben sapendo che in questo tuo aiuto, ti aiutava Lui.
  3. Che straordinaria bellezza!
  4. Per assaporare anche questa bellezza, vengo da Te, Madre.
  5. Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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