La salute fisica è un dono di Dio, ma non è un “dio”… il caso della Messa interrotta in Irlanda

di Maria Bigazzi

In Italia abbiamo avuto la grazia di poter riprendere ad andare alla Messa dopo mesi di ingiustificata sospensione, ma in alcuni Paesi del mondo i fedeli si trovano ancora costretti a non potersi recare a celebrare la Santa Eucaristia.

Così sta accadendo in Irlanda, dove ancora adesso le Messe sono sospese con la motivazione di possibili contagi.

Il 25 aprile scorso è stato pubblicato un video da Irishpatriots.com, fatto da un fedele, in cui si vede la polizia irlandese irrompere in una delle chiese della Fraternità San Pio X, ad Athlone, nell’Irlanda centrale.

La polizia, con il suo ingresso non lecito durante una funzione religiosa, ha impedito lo svolgimento della Messa, violando così il diritto della libertà di culto.

In Irlanda le Messe sono state proibite a causa delle restrizioni per il Covid adottate dal governo, rendendo addirittura “reato penale” le celebrazioni nelle chiese, definendole inoltre “crimine punibile dalla Legge”.

I pochi fedeli presenti si sono quindi ritrovati a far fronte a un potere despota che li ha allontanati e puniti per essersi uniti, nonostante il distanziamento e i dispositivi di protezione individuale, a celebrare l’Eucaristia, vero Nutrimento del Corpo e dell’anima, senza il quale non possiamo avere la vera forza che viene solo da Cristo.

A completare la gravità di tale azione è stato l’arresto da parte della polizia di uno dei fedeli, Patrick, l’uomo che ha ripreso con il proprio telefonino l’irruzione delle forze dell’ordine in chiesa, e che si è visto arrivare gli agenti in casa nel cuore della notte per essere tenuto in stato di fermo fino al mattino seguente.

I poliziotti inoltre lo hanno trattato come un malato di mente, dicendosi preoccupati per il suo benessere psicofisico, provvedendo a chiamare l’assistenza medica e dando in affido i suoi due figli nel momento stesso dell’irruzione avvenuta alle 3 di notte.

A far riflettere sono e parole di un fedele presente in chiesa, il quale ha chiesto spiegazione sul perché la polizia si permetta d’impedire le celebrazioni entrando nelle chiese, mentre nella moschea non è mai stato fatto alcun tipo di controllo.

Quello che è accaduto è l’ennesima constatazione di un grave attacco alla Santa Messa, cuore della cristianità a cui però noi non siamo disposti a rinunciare mai, nonostante le minacce di un potere che odia Dio e che lo vuole eliminare dalla società.

Sappiamo bene infatti, che l’unica salvezza viene da Dio, l’unico e vero Dio che solo ci può ottenere la forza di contrastare tali decisioni inique, facendoci la grazia di non rimanere mai privi di questo dono prezioso di infinito valore.

Non si tratta di disobbedire alle leggi dello Stato, che il cristiano è tenuto doverosamente a rispettare, quanto si tratta di capire che le leggi dello Stato mai possono essere anteposte alla Legge Divina.

Se siamo cristiani, non possiamo approvare delle decisioni che sminuiscono o addirittura volessero eliminare la infinita grazia della Messa.

Ma se oggi consideriamo più importante la salute, nel cui nome si deve sacrificare tutto e tutti, allora ogni azione diventa lecita, anche l’accettare la privazione di tutti quei diritti che sono alla base dell’esistenza umana. La salute è un dono di Dio, ma non un “dio”. La salute va preservata perché Dio ce l’ha donata, ma non deve diventare un mezzo per eliminare la vita dello spirito.

Se tutto deve esistere in funzione della salute fisica, allora al centro si mette l’uomo e non Dio, ma se non mettiamo Dio al primo posto, non possiamo fare nulla.

La salute spirituale infatti è più importante, perché come ci dice Gesù, dobbiamo temere “piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna” (Mt 10, 18).

Che la Vergine Maria ci ottenga sempre la grazia di non cedere di fronte a tali prove, ma ci ottenga per Sua intercessione la fortezza di spirito e il coraggio di difendere la Santa Messa.

Infatti, “Sine Dominico non possumus!“.

Al minuto 14.00 il video: clicca qui 

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