SOSTA: Un’originalità cristiana: nella Storia non contano tanto i grandi fatti, ma i “piccoli” e generosi gesti

di Corrado Gnerre

Qualcuno potrebbe storcere il naso perché scriviamo una “sosta” su una foto che tutto sommato sembra essere scontata e con la concreta possibilità di scadere nella retorica sdolcinata.

Ma a noi non interessano queste considerazioni. Anzi: insistiamo sul fatto che la Storia (quella vera) è fatta tanto di grandi eventi, quanto e soprattutto di piccoli gesti. I grandi eventi non vanno trascurati (per nulla!) e ci sembra che il nostro servizio (non sappiamo se riuscito o meno) offra con poche parole (per chi non ha molto tempo per leggere) un “giudizio cattolico” su ciò che accade. Ma, parimenti, non possiamo trascurare nemmeno quei gesti isolati, che non definiamo “piccoli” perché molte volte sono più “grandi” di quelli che poi diventano famosi.

Perché la Storia è fatta anche e soprattutto di piccoli gesti?

Per il Cristianesimo la storia non è solo il succedersi degli avvenimenti, ma l’effetto di come l’uomo imposta il suo rapporto con il reale. Tutto si decide nel profondo del proprio cuore. Non vi è alcun determinismo storico. “In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: ‘Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo’.” (Marco 7). Gesù lo dice chiaramente: la Storia è fatta principalmente dalle scelte intime di ogni uomo. Se questi sceglie il bene o sceglie il male.

Fu anche per questa convinzione che il Cristianesimo impose la stupenda figura del “cavaliere”. Colui che doveva spendere la sua vita per l’Ideale (la Fede) e per gli altri, indipendentemente dalla risonanza dei propri gesti. Il cavaliere non faceva atti eroici per il mondo e per la fama, ma solo per Dio.

L’Incarnazione, che ha permesso la redenzione e che costituisce il fatto più importante della Storia, non è avvenuta nel chiasso di qualche città importante del tempo, ma in un’umile (e silenziosa) casa della sconosciuta Nazareth.

Sono queste le riflessioni che ci vengono osservando una foto che tre anni fa fece il giro del web in occasione della forte nevicata che colpì il Centro Italia: un militare porta sulle spalle, per chilometri, una bambina rimasta intrappolata.

In questa foto non ci sono le donne che istericamente protestano nelle piazze e che forse non conoscono quale losco progetto alimenta i loro slogan. 

In questa foto non ci sono politici che discutono animatamente se una legge elettorale debba avere una percentuale in più o in meno di premio di maggioranza, col tacito intento di curare il proprio “orticello” di partito.

In questa foto non c’è la dichiarazione di potenziali terroristi, disposti a distruggere la propria vita e quella degli altri in nome di un falso dio.

In questa foto c’è il coraggio, il servizio silenzioso, la tenerezza, il conforto.

C’è il cavaliere!

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

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1 Comment on "SOSTA: Un’originalità cristiana: nella Storia non contano tanto i grandi fatti, ma i “piccoli” e generosi gesti"

  1. antonio leopizzi | 26 Gennaio 2017 at 7:58 | Rispondi

    In questo avvenimento c’è la reale presenza di Nostro Signore; in questo gesto c’è un
    altruismo che ci fa veramente sentire tutti figli di Dio: l’Amore verso i bisognosi e
    deboli, un Amore che dona senza “rumore”, senza paroloni e che si offre soffrendo in
    silenzio! Mi piacerebbe conoscere l’indirizzo del Cavaliere, per esprimerGli un grazie.
    Grazie per aver salvato nostra figlia e per questo grande insegnamento che ci ha
    donato.

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